CASAGIOVE. Messa per ricordare don Carlo Di Carluccio, il "prete povero"






Articolo pubblicato il: 07/07/2018 13:44:21

QUESTO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA GIUNTO IN REDAZIONE:

"E’ trascorso un anno dalla dipartita di monsignor Carlo Di Carluccio - si legge nel comunicato stampa - Un sacerdote di altri tempi. Un marcianisano vero. Un uomo esemplare che ha donato tutte le sue energie per una Chiesa adeguata alle istanze dei suoi parrocchiani, dei giovani in modo particolare. Lunedì 9 luglio prossimo, nella Chiesa Santa Maria della Vittoria, in quel di Casagiove, sarà celebrata - si legge nel comunicato stampa - una santa messa, a partire dalle 19, nell’anniversario del suo trapasso dalla vita terrena. Un uomo, don Carlo, che ha messo sempre al primo posto il rispetto delle regole senza discriminazioni. La parrocchia, “paroikia”, come amava spiegare don Carlo ai fedeli, è un cammino condiviso - si legge nel comunicato stampa - da fare come pellegrini, insieme, nella consapevolezza di tendere verso gli insegnamenti del Signore, con gioia. Monsignor Carlo Di Carluccio, ordinato sacerdote nel 1965, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita combattendo un terribile male e affrontando a testa alta - si legge nel comunicato stampa - il calvario della dialisi che riteneva devastante. L’8 luglio 2017 la sua dipartita; l’ultimo saluto nel Duomo di Marcianise. Aveva 76 anni e compiuto il 53esimo anniversario di sacerdozio. Sacerdote a Casagiove per 23 lunghissimi anni, ricevette dall’allora arcivescovo, monsignor Bruno Schettino, anche la responsabilità - si legge nel comunicato stampa - del settore catechistico-biblico della Diocesi di Capua. Un prete di vera vocazione, come lo ricordano in tanti. Un sacerdote vero, di alta preparazione teologica, che amava - si legge nel comunicato stampa - la Chiesa, da lui considerata maestra ed amica del mondo. Un uomo sempre pronto ad accogliere, ad ascoltare, a consigliare l’altro. Don Carlo ha vissuto e ha amato il volto pulito e bello di una Chiesa che sa camminare con i poveri e gli ultimi. Un “prete povero” con il segno inconfondibile - conclude il comunicato stampa - del sorriso di Dio".