SCATENI/Ancelotti-Mazzarri, 3 a 1 in quel di Torino. Napoli full point, tre sì su quattro.


Articolo pubblicato il: 24/09/2018 09:04:22

Bastano pochi giorni a cambiare faccia al Napoli? Presto per dirlo, ma non mancano i segnali di un change (cambiamento) interpretato da Ancelotti, rispetto alle meraviglie del calcio formato Sarri in a quel di Torino del mister Mazzarri. Un Napoli autoritario, dominante, con personalità, progetta ed esegue con disinvoltura la dinamica firmata Ancelotti ed espugna Torni con il punteggio perentorio di tre a uno, impreziosito dalla doppietta di Insigne e dal primo tiro al bersaglio vincente di Verdi. Se il toro esce dal confronto con l’onore delle armi si deve a un fallo in area di Luperto su Berenguer e conseguente rigore.

Partono con il piede sull’acceleratore gli azzurri ed è una piacevole sorpresa rispetto alle prove dei primi tempi delle gare precedenti. Neanche il tempo di studiarsi e il Napoli mette una seria ipoteca sul risultato. Cross di Luperto, che Ancelotti manda in campo dal primo minuto, Moretti rinvia, ma Insigne è in agguato e mette alle spalle di Sirigu. L’inerzia della partita è tutta degli azzurri, che hanno la meglio anche sul gran caldo, affrontato al 28° con una sosta per bere e rinfrescarsi dei ventidue in campo. Otto minuti dopo la rete di Insigne, il gol di esordio nel campionato di Verdi. Mertens riceve in posizione decentrata, cross al centro, irrompe l’ex bolognese, due a zero. Lo score di due squadre al 90°: possesso palla Torino 48 minuti, Napoli 52 ed è il segnale del nuovo che avanza rispetto a Sarri. Con lui il Napoli totalizzava tempi di oltre il sessanta percento. Dopo sei minuti della ripresa, il baby Luperto commette fallo in area su Berenguer e il rigore è la giusta punizione. Belotti, dagli undici metri non sbaglia. La supremazia del Napoli non tollera l’“affronto” e otto minuto più tardi, ci pensa l’anima e il cuore degli azzurri, al secolo di Lorenzo Insigne, per restaurare la differenza gol. Parte in contropiede Zielinski, serve Callejon che colpisce il palo. Il pallone finisce a Insigne, 3 a 1, doppietta dello “scugnizzo”.

Spazzate vie le incongruenze di Genova, dello zero a tre subito dalla Samp? Presto per dirlo. L’ardua sentenza arriverà presto, con la sfida ai giganti della Juve. Il rammarico è per l’intempestività dell’evento, che tra un mese avrebbe rivelato con maggiore approssimazione le ambizioni di scudetto, con la sfida delle sfide Napoli-Juventus. Le pagelle? Su tutti Lorenzino Insigne. Sarà che è l’unico napoletano, sarà che Ancelotti gli ha offerto una posizione in campo di maggiore agibilità realizzatrice, è certo che il propulsore del gioco del Napoli e il marcatore numero uno è lui e sempre più autorevolmente. Quest’anno le ipotesi di staffetta possono contare su più un’alternative: in difesa e centro campo Hamsik, Diawara, Fabian Ruiz, Allan, Rog, Zielinski, Chiriches. Albiol, Mario Rui, Ghoulam, Hysaj, Ghoulam (vicino al rientro), Luperto, Albiol, Koulibaly, Hysaj; In attacco Callejon, Ounaz, Yunas, Milik, Mertens, Callejon, Verde, Insigne. In attesa della Juve, Napoli primo in classifica e se si passa un colpo di spugna sulla sconfitta di Genova con la Sampdoria, l’impatto del Napoli con il campionato è tutt’altro che deludente. Il bel gioco, pazienza, arriverà.

Luciano Scateni