SCATENI/ Calcio o tennis? Napoli 5, Empoli 1


Articolo pubblicato il: 03/11/2018 10:52:06

E’ mancato un game al Napoli-Empoli finito con cinque gol nella rete di Povedel e uno alle spalle di Karnezis. Un’altra manciata di minuti e gli azzurri avrebbero chiuso con il punteggio delle vittorie facili di Nadal, Djolovic e Federer, sul 6 a 1. La goleada del Napoli è i parte ingannevole. L’Empoli ha mostrato che la mano di Andreazzoli ha prodotto una dinamica interessante dei toscani e i sei punticini in classifica sono destinati a crescere quando l’Empoli avrà imparato a finalizzare con incisività il suo gioco di buona fattura. Certo, la quota tecnica del collettivo non è eccelsa, ma è compensata da un’eccellente condizione fisica e una buona determinazione. Il problema dell’Empoli sceso al San Paolo per ben figurare è questo Napoli, strutturato da Ancelotti per aver ragione di big europee come il Liverpool e squadre modeste qual è appunto l’Empoli. Sprintano in avvio Insigne e compagni e i toscani sembrano intimiditi dalla baldanza aggressiva degli azzurri. La doccia fredda per Provedel e l’intera difesa governata da Silvestre e un positivo Di Lorenzo arriva al minuto per una doppia prodezza sull’asse Koulibaly-Insigne. Il monumentale centrale azzurro strappa un pallone dai piedi di un avversario e a grandi falcate, in impressionante percussione, arriva in prossimità dell’area di rigore dell’Empoli. “Imbucata” perfetta per Insigne, che pressato da Silvestre, lo supera di slancio e con la punta del suo destro magico spedisce il pallone alle spalle di Provedel. Sei minuti dopo, a conclusione di una attacco ben congegnato, Antonelli segna, ma in netta posizione di fuorigioco. Il Napoli rischia poco, ma c’è qualcosa che non va a centrocampo, dove Rog non è Allan e la regia di Diawara non è impeccabile. Un tiro di Mertens, alle stelle su assist perfetto di Insigne, è il prologo di una meraviglia del belga, che al 38°, da venti metri, trova il gol con un tiro non potente, ma di rara precisione. Due a zero. L’Empoli reagisce con Antonelli in cattedra, ma zero gol e non si presenta nessun pericolo vero per Karnezis. Com’è accaduto altre volte il Napoli sembra voler campare di rendita con i due gol all’attivo. Ancelotti mugugna, a ragione. Al via della ripresa gli azzurri accontentano il mister e velocizzano la paziente ragnatela di passaggi, in attesa di inventare soluzioni offensive efficaci. Quando l’inerzia della partita sembra saldamente dei napoletani, è il minuto 13 della ripresa, una sbandata difensiva degli azzurri permette a Caputo di entrare in area con i difensori azzurri alle spalle. Facile il gol del prolifico attaccante dell’Empoli, due a uno. Il gol mette le ali ai toscani, moltiplica le loro energie e li illude di pareggiare il conto dei gol. Il Napoli soffre, non troppo e di qui ha inizio lo show degli azzurri, in coincidenza con i cambi di Callejon per Fabian Ruiz e di Allan per Rog. Al minuto diciannove nuovo exploit di Mertens, che veloce come una lepre e preciso come un orologio svizzero, segna da fuori area con una parabola indirizzata all’incrocio dei pali. Tre a uno, doppietta di Mertens e non finisce qui. Si attenua la furia agonistica dell’Empoli, viene fuori l’autorevolezza del Napoli, che diverte meno di un anno fa, ma che con Ancelotti ottimizza al massimo il potenziale tecnico della squadra e dosa al meglio le forze dei ventidue azzurri, con l’impiego a turno di tutti loro, risparmiati a surplus di fatiche. Il match si avvia alla sua naturale conclusione, non per Mertens che al novantesimo triplica il suo contributo al punteggio. Fulmineo, perfetto il contropiede, perfezionato da un gioiello di Insigne che lancia il belga con precisione millimetrica. Mertens si lascia alle spalle, in velocità, il difensore diretto, evita l’intervento di Provedel e mette in rete. 4 a 1. Sulla torta dei festeggiamenti manca la classica candelina e a soffiarci su al minuto 93 è Milik, entrato per Zielinski. Assist di Insigne, cinque a uno, pareggiato il primato di gol in azzurro di Savoldi. Mertens supera quello di Careca. Migliore in campo? Il mitico Koulibaly

Luciano Scateni