SCATENI/Contrasti e analogie, pericolose convergenze parallele


Articolo pubblicato il: 26/04/2017 15:25:27

Nel mondo dei contrasti, che pochi non sono nel mondo, un  esempio per tutti è l’egoismo di chi ha quasi tutto e il suo contrario, l’invito alla solidarietà di papa Francesco. Due grandi questioni offrono chiavi di lettura del fenomeno. Lenta, inesorabile, l’agonia  di Alitalia è paradigma di negligenza, incapacità gestionale, compensi tanto esagerati quanto ingiustificati a quanti l’hanno dissanguata in decenni di ottusa neghittosità, fino all’out-out vendita-fallimento. Il business del volo è default per compagnie di bandiera e non? Sciocchezze. Al contrario prosperano big del settore, il marchio Emirati naviga nei cieli con  aerei lussuosi e proliferano felicemente imprese low coast, Easy Jet,  più di tutti l’olandese Ryanair. Allora si può, ma con vertici competenti e intelligenti strategie di mercato. Qualcuno ha mai indagato il percorso di top manager del signor Luca di Montezemolo, alla guida deficitaria della Ferrari e appunto dell’Alitalia? Qualcuno ha mai vivisezionato i bilanci della compagnia e spulciato il capitolo costi e ricavi, la strategia delle rotte nazionali e delle lunghe tratte, il surplus di personale assunto spesso per favorire l’amico dell’amico del politico di turno?

Cambiamo campo di indagine per capire cosa nasconde il consenso che sostiene i Trump, May, Le Pen, Salvini, personaggi pericolosi per la democrazia,  votati da ceti popolari, diseredati e perfino da parte insospettabile della classe operaia. Il tycoon e la pasionaria francese raccolgono quasi tutto nelle periferie del degrado, nelle sacche della povertà e dei senza lavoro. Poco, anzi quasi niente, intorno a un misero cinque percento, nelle grandi città. E’ la prova del nove del vuoto spinto che penalizza la politica privata della sinistra da sinistra.  Nel garbuglio della globalizzazione a senso unico, che ha divaricato la forbice ricchezza-povertà, di suo storicamente drammatica, l’idea di giustizia sociale, di pace e distribuzione equa delle risorse si è smarrita, persa senza via d’uscita nel dedalo di interessi estranei all’ideologia dell’eguaglianza, della parità di diritti. Tendenza irrimediabile? All’orizzonte non si vedono segnali di rinsavimento, anzi avanzano nuvole nere cariche di  maggiore pericolosità. Davvero Trump è amico della Terra al punto di spedire sommergibili nucleari nel mare della Corea del Nord per “spezzare le reni” a Kim Jong-un? Le risposte minacciose di test nucleari di ripetute da Pyongyang sono forse alibi difensivisti?  In gioco c’è altro, la sproporzionata voracità di potere dei soliti noti.         

Luciano Scateni