Scateni. Elogio della napoletanità/ Sinistra-centro / residuale Pci / dissidente


Articolo pubblicato il: 26/10/2016 12:53:38

Elogio della napoletanità
Il tifo da campanile, se non è moderato, somiglia a localismo separatista, contrario all’idea di comunità nazionale. Il principio vale in ogni titolo dei comportamenti umani, che sia amore viscerale per la squadra di casa, ai limiti dell’odio per le altre, o spinta alla secessione per egoismo e tutela di vantaggi economici, sociali, politici. In casi molto speciali è legittima eccezione alla regola e questa nota l’utilizza per confrontare due segmenti dell’Italia divisa (Nord contro Sud). Dunque, succede che velenosi abitanti di Gorino, in provincia di Ferrara, erigano barricate invalicabili per respingere dodici donne  e otto bambini, migranti in cerca di solidarietà. Ottenuto il “nobile” risultato, giovani e vecchi del paese si lasciano andare a un’allegra bisbocciata, condita da urla euforiche, grigliate all’aperto e bevute a gogò. “Cosa viene a fare questa gente (!), delinquenza e basta?” Ecco una delle voci-alibi raccolta tra i barricaderi. Ma c’è di peggio. Joy, vent’anni, incinta all’ottavo mese, è una delle  dodici donne respinte. Conosciuto il suo stato, un abitante di Gorino commenta “Non me ne frega un c…o se è incinta”. Cambiamo latitudine e scendiamo al Sud, nella città che storicamente si è uniformata al principio dell’accoglienza per convivere e interagire con le occupazioni succedutesi nei secoli. A Napoli attracca una nave di emigranti e il porto li accoglie con la scritta in inglese che tradotta vale “Benvenuti rifugiati, Napoli è la vostra casa”. Decine di liceali accolgono i migranti e affiancano i soccorritori per le operazioni di sbarco. Alla gara di solidarietà partecipano centinaia di cittadini che donano quanto è necessario all’accoglienza per i migranti ospitati nel centro di Marechiaro. La risposta della città è anche conseguenza dell’indignazione per il comportamento razzista (anche se il paese e il sindaco lo negano) di Goro e Gorino, al clima di intolleranza alimentato dalla destra e dalla Lega. Tanto più significativa è l’iniziativa del sindaco leghista (leghista laggiù?) di Roccagloriosa, piccolo centro del Cilento che si dichiara lieto di accogliere le donne e i bambini respinti, in fine dell’odissea vissuta per fuggire dalla miseria e dagli orrori della guerra. Ecco, queste testimonianze della generosità del Sud legittimano un sano e convinto campanilismo e puntano il dito sull’intolleranza con l’aggravante che a Gorino. in prima linea nell’impedire l’accesso al paese delle migranti, c’erano anche bambini, evidentemente condizionati dagli adulti.
Sinistra-centro / residuale Pci / dissidente   
La prova del nove arriva puntuale a rendere più acuta, ove mai ve ne fosse  necessità, la crisi della sinistra. Nel  pianeta di quello che fu il Pci si agitano spettri che un tempo erano monopolio di altre forze politiche: correnti, minoranze interne, dissidenti, fuoriusciti. Il caos rende l’intera sinistra un frullato di scelte, decisioni, comportamenti contrastanti, disorientamento, frustrazioni, lotte intestine. Plateale è l’esito dei contrasti nelle aule del Parlamento dove la sinistra moderata e i suoi antagonisti agiscono come separati in casa, a vantaggio di Grillini e destra. Ora la notizia che Sinistra Ecologia e Libertà scomparirà. Ne dà l’annuncio il deputato e coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni.  “Entro i primi di febbraio”, annuncia, “ci sarà il congresso fondativo (politichese, in italiano non esiste “fondativo”) di Sinistra Italiana, dove convoglieremo”.  Il magma ribollente della sinistra corre con imprevisti e varianti nel ventre molle della progressiva incertezza. 
Luciano Scateni