SCATENI/I perché inevasi di Bergoglio


Articolo pubblicato il: 18/08/2018 14:37:10

I perché inevasi di Bergoglio

Nessun dubbio sull’onestà intellettuale di papa Francesco e ampi, convinti riconoscimenti per il coraggio del suo pontificato, all’insegna di terapie energiche per sradicare dal complesso pianeta del clero corruzione, eccessi di potere temporale, intrighi e coinvolgimenti in affari illeciti. Dunque apprezzamento e timore per la sua incolumità minacciata dalla quota di cardinali e affini contrari a ogni terapia, che sottragga loro la licenza di comportamenti contrari alla morale, alla trasparenza, all’immunità.

Solo un paio di considerazioni negative su Bergoglio: non è intervenuto con sufficiente determinazione sullo scandalo di migliaia di preti, cardinali e vescovi inclusi, responsabili del turpe abuso sessuale sui minori. Argomenti inconfutabili ammoniscono il Vaticano: il dilagare del fenomeno è conseguenza in gran parte del voto di castità, che porta alla devianza per la innaturale repressione dell’attività sessuale, in contrasto con il comandamento di Cristo “…moltiplicatevi”.

Papa Francesco, consenta ai preti cattolici e alle suore di innamorarsi, sposarsi e di soddisfare l’eros che è in loro come in tutti gli uomini e le donne.

Altro territorio di obbedienza a canoni di puro integralismo cattolico è il mancato riconoscimento delle copie omosessuali, a rimorchio di chi sostiene che non esistono. Sono migliaia e ignorarne l’esistenza, i diritti, atteggiamento da santa inquisizione. In ultimo è evidente il disagio di Papa Francesco nel rispondere al perché Dio consenta ai bambini di nascere deformi, guerre, disastri. “Non so rispondere”, ha confessato Bergoglio, “Non so rispondere ha detto il prete che ha commentato il rito in suffragio delle vittime di Genova. Ha balbettato un “Dio ha dato la libertà di scelta agli uomini”, offrendosi a un paradosso, che solo l’ideologia dei dogmi può legittimare.

E’ il quindicesimo episodio di violenza antirazzista in pochi giorni e il ministro dell’Interno, il leghista “Ce l’ho duro” prosegue nel mistificare la realtà i fati. In “Italia non c’è razzismo” afferma sapendo di mentire: Falerna (Lamezia Terme, Calabria, profondo Sud) : un giovane dominicano, la compagna, incinta, e sua madre, festeggiano come possono il Ferragosto in un ristorante. Cibo pessimo, decidono di andar via. Escono, li seguono e li fermano due buttafuori del locale e il cameriere, armato di un bastone.

Il giovane dominicano è insultato e picchiato, la compagna prova a difenderlo, l’insultano: “Cosa ci fai con un negro di merda?” Interviene la madre, le procurano una frattura alla spalla.

Mentre la triade - premier e doppio vice premier - monopolizza i media con passerelle permanenti nei luoghi della tragedia del ponte Morandi, il movimento 5Stelle, nella persona del presidente della Camera Roberto Fico, è alle prese con la richiesta di un paio di parlamentari pentastellate. “Vogliamo una sala relax per lo Yoga”, indispensabile alla meditazione, secondo il dettato della filosofia Zen. Protagoniste della petizione tali Dalila Nesci e Carmen Di Lauro, tese a combattere lo stress della società disumanizzata e le fatiche di parlamentari.

E’ piena di pathos l’attesa per il responso di Fico, battiti del cuore a mille, per conoscere la risposta del presidente della Camera, tra un respiro profondo e un “ummmmm…” con pollice e indice uniti, come prescrive il rito.

Luciano Scateni