SCATENI/ "Genitori?" No, "Padre, Madre". Exploit del vice premier


Articolo pubblicato il: 11/08/2018 11:12:31

(…) Il ministro dell’Interno deve aver rimuginato sul danno d’immagine provocato dalla sua foto “mistica” con rosario e crocefisso e gli è bastata un’occhiata ai valpadani di governo per puntare tutto sull’omofobo e bizoco Fontana, quello a cui si deve la geniale affermazione che le coppie omosessuali non esistono. (…) Perciò fulminea l’emanazione di un duplice allettamento: “Fai figli e paghi meno tasse”, cavallo di battaglia elettorale di Berlusconi. Non lo dice, ma conoscendolo è sottinteso, che dallo sgravio fiscale sarebbero esclusi i figli delle coppie omosessuali. Il secondo colpo di genio, che Fontana e l’intero centrodestra hanno accolto con favore e applausi, è nato dando retta a chi (Fontana?) gli ha ricordato, dicendo il falso, che nelle carte d’identità una delle voci da riempire sarebbe “Genitore 1, Genitore 2”. Scandalo, ha pensato, il ministro, così possono adattarsi anche alle coppie omosessuali. Di qui l’ordine di modificare la modulistica e di sostituire a “Genitore 1, Genitore2”, “Padre”, “Madre”. E voilà, la teoria di Fontana che le coppie omosessuali non esistono riceve un inaspettato contributo. Non basta. Il vice premier intende vietare ai sindaci di registrare i figli di coppie gay, in pratica cancellandoli dalla vita sociale e ha dato disposizioni in merito ai Prefetti. A quando la riesumazione dei “podestà” di mussoliniana memoria? Marrazzo, del gay center, sbugiarda (…): “Sui moduli di richiesta della carta d’identità elettronica non c’è la voce Genitore 1, Genitore 2, ma semplicemente “Genitori”, per attestare che un genitore non prevale sull’altro. Quanto alla disposizione di introdurre la scritta Padre, Madre, è discriminatoria per le famiglie lesbiche e gay, dei loro bambini a cui si toglierebbe il diritto di ottenere documenti previsti dalla legge”. Ovvero, li confinerebbe nel nulla dei figli di nessuno. In margine alla questione: il leghista valpadano, (…), ha esternato i nuovi proclami omofobi in un’intervista a una testata cattolica web e tutto torna.

Luciano Scateni