SCATENI. Una mano alla solidarietà


Articolo pubblicato il: 18/04/2017 16:06:06

Da qualche tempo Emergency è lontana dai riflettori della televisione e in generale dell’attenzione dei media, non dei sostenitori. Forse nel campo della solidarietà tangibile il primato di visibilità è detenuto da Telethon e dalla sua ricerca di terapie per le malattie genetiche. Ora che è tempo di 5xmille, per i contribuenti si ripropone la scelta di destinarlo, ma come e a chi? Sono poco meno di cinquantamila i soggetti che hanno fatto richiesta di accesso a questo decisivo beneficio per chi opera nel sociale contro la fame, a favore dell’infanzia, per la ricerca, nell’assistenza a malati e feriti destinati alla morte senza il volontariato di medici e infermieri, uomini e donne spinti a lasciare l’Italia, professioni ben remunerate e il comfort della propria  casa, generosi  che si spendono con dedizione, ai limiti  e oltre l’eroismo, per chi soffre, qualunque sia il colore della pelle, la religione o la fede politica. Gino Strada e lo straordinario esercito di suoi emuli portano il loro coraggio e le loro competenze nella terra dei diseredati, di uomini, donne, bambini, altrimenti lasciati al loro destino di morte. Il 5xmille destinato a sostenere questi nuclei avanzati della solidarietà è una delle poche iniziative condivise da tutti, senza riserve e si concretizza con l’indicazione del destinatario nella dichiarazione dei redditi, corredata dal suo codice fiscale. Un paio di esempi: per Emergency è 97147110155, per Medici Senza Frontiere 97096129585. Tra i cinquantamila possibili fruitori del 5xmille non ci solo medici e operatori contro la fame: ne fruisce il grande, irrisolto tema delle risorse pubbliche, insufficienti. L’Unicef, a tutela dell’infanzia, il Fai che protegge l’ambiente, Associazioni dello sport dilettantistico, escluse dal circuito di  finanziamenti adeguati, Istituzioni culturali, partecipano in diversa misura ai vantaggi dei contributi del 5xmille. Ne possono usufruire il volontariato (legge 266 del 1991, le organizzazioni Onlus, cooperative sociali, enti ecclesiastici, associazioni con finalità assistenziali, enti di ricerca scientifica e sanitaria, di sostegno alle attività sociali del Comune di residenza del contribuente, di tutela dei beni culturali e paesaggistici. In tema di solidarietà e di rispetto per la vita si dovrebbero diffondere con ogni sistema di comunicazione le fotografia che ritraggono Abd Alkader Habak, fotoreporter siriano, oppositore di Assad,  che corre con quanta forza ha nelle gambe per salvare un bambino colpito dal gas nervino. Lo stringe tra le braccia e racconterà di aver pianto mentre si avvicinava a un’ambulanza, con la mente sconvolta dalle immagini di altri bambini uccisi  dal sarin, creature che non ha potuto aiutare  a vivere. Habak non nasconde di essere sunnita e che la fede politica non gli ha impedito di salvare un bambino sciita. Due le immagini pubblicate in tutto il mondo: mentre stringe il piccolo tra le braccia e dopo averlo consegnato ai medici, in ginocchio, con l’espressione disperata di chi ha vissuto solo l’ultimo  episodio di una guerra che uccide uomini, donne e bambini, vittime incolpevoli di conflitti che svelano il peggio del cinismo al servizio del potere.         

Luciano Scateni