Policlinico "Vanvitelli". La digitalizzazione riorganizza la Clinica Neurologica dell'Azienda Ospedaliera






Articolo pubblicato il: 20/05/2020 23:15:24

Di seguito, il testo del comunicato, del Policlinico Vanvitelli, giunto in redazione:

"Il video-consulto con circa 300 pazienti in isolamento affetti da emicrania episodica e cronica  ha consentito di elaborare, e analizzare, gli effetti del lockdown sulla patologia. Il team del Professore Gioacchino Tedeschi –Direttore della I Clinica Neurologica dell’AOU “Luigi Vanvitelli” e Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) – grazie -spiega la nota-al servizio di video-consulto, ha valutato diversi fattori ambientali caratterizzanti il momento: la necessità di trascorrere molte ore in casa, le lunghe ore davanti ai computer, la possibilità di muoversi poco o nulla. Dai dati dello studio è emerso che gli emicranici con pochi episodi di mal di testa al mese hanno-spiega la nota- osservato un miglioramento della frequenza e dell'intensità degli attacchi; al contrario gli emicranici con un elevato numero di mal di testa al mese (almeno 15 giorni al mese) hanno -spiega la nota-registrato un aggravamento, per intensità e per numero. Come ci possiamo spiegare questi risultati in apparenza contraddittori? “Il cervello di chi soffre di emicrania sporadica è molto vulnerabile a diversi fattori scatenanti gli attacchi, come lo stress-spiega la nota- derivante dalle attività frenetiche della vita quotidiana che, evidentemente, nel periodo di quarantena hanno subito un drastico ridimensionamento”, spiega il professore Gioacchino Tedeschi e continua: “In questi pazienti, in altri termini, -spiega la nota-la tranquillità forzata della quarantena produceva un benessere che superava l'effetto "stressante" dell'essere in isolamento o del vivere nel corso di una pandemia. Al contrario, il cervello dei pazienti affetti da emicrania molto frequente -spiega la nota-(la cosiddetta emicrania cronica) è caratterizzato da una sorta di cortocircuito con produzione di attacchi meno dipendenti dai fattori scatenanti della vita di tutti i giorni (la cui riduzione o eliminazione-spiega la nota- pertanto non porta beneficio). Pertanto, in questi pazienti è prevalso l'effetto "stressante" legato al distanziamento sociale forzato, all’ansia e ai timori tipici dei periodi di quarantena”, e conclude: “Malgrado l'emergenza Covid -19, il nostro Centro Cefalee ha continuato, con i video-consulti, ad assistere i pazienti con la stessa attenzione e dedizione”.