Lo apprendiamo dalla pagina Facebook dell'europarlamentare Nicola Caputo:

"Continua il #Countdown dei giorni che ci separano dalla data delle elezioni europee e continua il racconto delle cose che ho fatto in questi 5 anni da Parlamentare Europeo. Oggi vi parlo della mia attività relativamente alle relazioni commerciali tra l'UE e la Cina, ed in particolare al problema del riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. In quanto membro della Delegazione UE-Cina al Parlamento europeo, ho organizzato nel 2016 un dibattito molto partecipato con l’ambasciatrice cinese presso l’UE, Yang Yanyi, e numerosi eurodeputati...sul riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. Ritenevo all'epoca che il riconoscimento di tale status dovesse assolutamente restare subordinato alla verifica e alla prova della sussistenza dei requisiti tecnici previsti dall’UE. In quella sede avevo proposto di pensare ad un "piano b" che includa misure di difesa commerciale per l'UE. In seguito a questo confronto ho presentato, insieme ad altri colleghi, una proposta di risoluzione sulle relazioni commerciali tra l'UE e la Cina e sullo status di economia di mercato, evidenziando che la Cina non è un'economia di mercato e non soddisfa ancora le condizioni corrispondenti ai cinque criteri stabiliti dall'UE per definire le economie di mercato.Pochi mesi dopo il dibattito con l'Ambasciatrice cinese e la presentazione della proposta di risoluzione, è stato deciso in Commissione europea di rafforzare gli strumenti di difesa commerciale (Trade Defence Instruments - TDIs). Penso sia stata un'ottima decisione. Il caso dei prodotti siderurgici che ho sollevato più volte in Parlamento...lo ha dimostrato. Durante il mio mandato ho sempre invitato la Commissione europea a rafforzare l'efficacia del suo strumento antidumping al fine di garantire all'industria dell'UE parità di condizioni con la Cina, nel pieno rispetto delle norme dell'OMC. La Cina promette tanto, ma concede poco.
To be continued…"