Di seguito, il testo del comunicato di Poste Italiane, giunto in redazione:
"Enrico De Nicola rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle figure maggiormente significative della storia istituzionale italiana – prima, durante gli anni del Regno d’Italia, come deputato e senatore; poi, alla guida della neonata Repubblica italiana, nel 1948, come primo Presidente, e, successivamente Senatore a vita – nonché personaggio di spicco dell’intero Novecento. Nato il 9 novembre del 1877, a Napoli, da Angelo e Concetta Capranica, il giovane Enrico, frequentò il liceo classico Antonio Genovesi, conseguendo
nel 1896 la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli, e, mostrando sin da subito una grande passione ed inclinazione alla scienza penalistica, al punto da essere considerato tra i migliori avvocati penalisti di fama nazionale. Una vita intensa, trascorsa nel continuo amore per la professione forense – che mai abbandonò - e la concomitante passione politica che, sin da giovanissimo, lo condusse a svolgere numerosi ruoli, e a ricoprire diversi e prestigiosi incarichi. Di orientamento giolittiano, nel 1907 visse la prima esperienza amministrativa, al consiglio comunale di Napoli, mentre due anni più tardi fu eletto per la
prima volta deputato, nel collegio di Afragola, per la XXIII legislatura e riconfermato anche per la successiva nel 1913. Due volte Sottosegretario di Stato al Ministero delle Colonie nel governo Giolitti IV e al Ministero del Tesoro nel governo Orlando. Ma il vero riconoscimento alle tante fatiche e agli innumerevoli meriti politici gli venne nel 1946 quando fu riconosciuto – dopo attento e minuzioso lavoro diplomatico – il più idoneo a svolgere il ruolo di Capo Provvisorio dello Stato, dopo i disastri e gli orrori della guerra, da parte di tutti i vertici dei principali partiti politici del tempo. Contestualmente alla frenetica vita istituzionale, nel 1928 aveva commissionato all’Ing. Michele Platania la costruzione di una villa, alle falde del Vesuvio, nel territorio di Torre del Greco che prediligeva, tra tutti, per la suggestione dei suoi paesaggi, intessendo - sin da allora – un legame ed un sentimento profondo con la città e la sua gente; legame che conservò sino alla morte, avvenuta, nella città vesuviana, il 1° ottobre del 1959. L’edificio, a due piani, in stile Liberty, aveva al piano superiore una bellissima terrazza dalla quale Enrico De Nicola amava osservare l’intero golfo di
Napoli, e, dove ricevette illustri personalità del mondo politico, accademico e culturale, di fama nazionale. Torre del Greco fu per lui – così come volle scritto all’ingresso della sua dimora – quel “portus” all’interno del quale trovò serenità e ristoro dagli affanni della vita pubblica. Il 27 dicembre del 1947 firmò e promulgò la Costituzione italiana, diventando ufficialmente il Primo Presidente della Repubblica. In quella firma, dunque, sarà per sempre custodito un riflesso di Torre del Greco; di una città che durante quei mesi di
Presidenza di Enrico De Nicola è stata, idealmente, capitale d’Italia. È questo, per la comunità cittadina tutta, nonché, per l’Autorità politica locale e territoriale, un assoluto motivo di vanto e di onore che deve – soprattutto oggi – diventare per tutti i cittadini torresi il “leitmotiv” per un riscatto morale da cui rilanciare una Storia vera e autentica, fatta di uomini e di fatti che, ovunque, nel tempo e nel Mondo hanno saputo onorarne il nome."
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