Mattia Atzori
Oggi, giovedì 6 febbraio alle ore 10, presso la Sala Consiliare del Comune di Caserta, si è svolto l’evento “Il Processo al Bullo”, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Città. L’iniziativa ha visto la partecipazione degli alunni dell’IIS Giordani e dell’ICS Giannone-De Amicis, che hanno messo in scena un processo simbolico per riflettere sulle conseguenze del bullismo. L’incontro si è aperto con i saluti istituzionali del Sindaco di Caserta, Carlo Marino, della Presidente della Commissione Pari Opportunità, Antonella Serpico (in foto, ndr), e del Questore di Caserta, Andrea Grassi. A seguire, sono intervenuti esperti del settore come Paola Brunese, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Giovanni Gialano, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e Giuseppe Scialla, psicologo e psicoterapeuta membro del Comitato Ministeriale Media e Minori del MISE. Hanno inoltre partecipato Angelica Mingione, Consigliera del Forum dei Giovani, e Linda Iannone, rappresentante di Save the Children e componente della CPO Caserta, mentre la moderazione è stata affidata alla Vicepresidente della Commissione Raffaella Feola. Uno dei momenti centrali dell’evento è stata la presentazione del libro “Da Eglantyne Jebb al Processo al Bullo” di Anna Di Mauro, un’opera che affronta il tema del bullismo ponendo l’attenzione sul ruolo fondamentale delle famiglie e della scuola nella crescita e nella tutela dei ragazzi. L’autrice ha dialogato con Maria Rosaria Lembo, componente della CPO Caserta, per approfondire gli aspetti educativi e sociali del fenomeno. Di forte impatto anche la performance artistica degli amici de La Fabbrica Wojtyla, che ha offerto un ulteriore spunto di riflessione sull’importanza di contrastare il bullismo attraverso il dialogo e la cultura. Anche i giovani studenti presenti hanno espresso il loro pensiero in particolar modo sul concetto di debolezza del bullo che può apparire forte imponendo la propria volontà sugli altri ed usando la violenza, fisica o psicologica che sia. Tuttavia, questa è solo un’illusione di forza, in quanto, come spiegato dai ragazzi, risulta essere il più debole avendo bisogno di aggredire per sentirsi sicuro e nascondere profonde fragilità. Chi subisce bullismo, al contrario, non è debole, perché affronta ogni giorno situazioni difficili, sopporta pressioni psicologiche e, in molti casi, riesce a superarle con grande forza interiore. La vera debolezza sta nel non saper affrontare i propri problemi senza far del male agli altri, e questo è proprio ciò che caratterizza il bullo. L’evento, dunque, ha rappresentato un’importante occasione di sensibilizzazione, favorendo il confronto tra istituzioni, esperti e giovani per promuovere una società più inclusiva e rispettosa.
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