Aversa. "Dimissioni Assessore D'Amore fatto politico dirompente"






Articolo pubblicato il: 21/06/2025 17:53:15

Questo parte del comunicato stampa diffuso dai Consiglieri comunali di Aversa D'Amore, Baldascino, De Michele, Girone e Mottola: "Le dimissioni dell’assessore al Bilancio Mariano D’Amore, a meno di 24 ore dall’assegnazione delle nuove deleghe, rappresentano un fatto politico dirompente (...).Solo pochi giorni fa abbiamo denunciato come la città fosse ostaggio di una coalizione in crisi permanente, tenuta insieme non dalla coerenza politica ma da interessi di sopravvivenza - si legge nel comunicato - incapace di affrontare i reali problemi del territorio. Le dimissioni di D’Amore confermano, oggi più che mai, che questa amministrazione è priva di visione e ostile al merito.

Mariano D’Amore è stato tra i pochi assessori a lavorare in silenzio, con serietà e competenza. Eppure è lui a lasciare, mentre restano al proprio posto assessori incapaci, bocciati dalla stessa maggioranza, e responsabili del degrado dei servizi cittadini. In un mondo all’incontrario, come sta diventando Aversa, non se ne vanno gli sfiduciati e gli incapaci, ma chi ha ancora dignità e senso delle istituzioni. Per questo, come consiglieri di opposizione - si legge ancora - invitiamo con forza il sindaco Matacena a cogliere il significato profondo di queste dimissioni. Non bastano i proclami e i bilanci votati per convenienza: per Governare una città importante come Aversa servono scelte coraggiose. Se davvero intende dare un senso politico alla sua permanenza in carica, deve azzerare la giunta e aprire una nuova fase, con figure competenti - si legge ancora - credibili e libere da logiche di corrente.

In caso contrario, la sola scelta coerente sarà quella di rassegnare le dimissioni, ponendo fine a un’esperienza amministrativa ormai priva di legittimità politica e popolare. Aversa merita rispetto - si legge ancora - non calcoli. Merita verità, non finzioni. Merita capacità, non opportunismo per “tirare a campare”. Se il sindaco non agirà, saranno i cittadini – presto o tardi – a tirare le somme".