Basket. L'ex Caserta MARCELLETTI: "Società coraggiosa nelle scelte. E domenica tiferò per lo spettacolo"






Articolo pubblicato il: 03/10/2019 23:55:17

Domenica la Juvecaserta farà il suo esordio in campionato a Verona, sul campo di una delle principali candidate al salto di categoria. Sarà dunque una partita difficile, ma anche particolare visto che Verona è ormai la città d’adozione di Franco Marcelletti, lo storico coach casertano che ha guidato Caserta allo scudetto nel 1991. E proprio per l’occasione abbiamo voluto sentire il tecnico.

Domenica sarà al palazzetto? Cosa proverà nel vedere in campo la Juvecaserta?

“Ovviamente sarò al palazzetto per vedere la partita, e sarà una grande emozione poter rivedere Caserta in campo - ha esordito Marcelletti - dopo il fallimento. Non è una novità dire che la piazza, per storia e tradizione, merita di giocare in A2. Per me sarà una partita speciale, impreziosita dal fatto che ho allenato entrambe le squadre. E se la memoria non m'inganna, ogni volta che Caserta e Verona si sono affrontate con me in panchina, da un lato o dall'altro, ho sempre vinto".

Sono anni che segue l'A2. Secondo lei Caserta, che ha dovuto sistemare il roster in corsa, potrà dire la sua?

"Non voglio soffermarmi alla sola gara di domenica, anche perché le due squadre credo che partono con ambizioni differenti. Non conosco particolarmente i due giocatori americani che hanno preso, però certamente gli ingaggi di Marco Giuri e Marco Cusin fanno ben sperare. Innanzitutto per una questione tecnica, il club ha avuto coraggio ad affidare l'importante asse play-pivot a due italiani. Nonostante l'evolversi del gioco - ha continuato il tecnico -, l'asse play-pivot resta di fondamentale importanza per le sorti di una squadra. E poi bisogna dire che sia Giuri che Cusin saranno stati spinti dalle giuste motivazioni nel lasciare la serie A per scendere di categoria e misurarsi in un campionato dove gli italiani sono molto importanti per raggiungere determinati risultati".

Gentile dopo anni di inattività è tornato ad allenare e lo ha fatto accettando una vera sfida. Ha consigli per lui?

"Ormai Nando ha 52 anni e credo che abbia raggiunto la maturità per non dover avere più consigli - ha riso Marcelletti -. Sono convinto che nello spogliatoio sarà in grado di trasmettere quella leadership e consapevolezza nei propri mezzi che lo hanno contraddistinto quando era giocatore. Ha accettato una grande sfida sedendosi sulla panchina di Caserta, e spero che riesca a raccogliere le stesse soddisfazioni che prima di lui hanno avuto i suoi ex compagni Dell'Agnello ed Esposito, con quest'ultimo in particolare che proprio dopo Caserta si sta affermando come un grande coach".

Da casertano conosce bene l'esigenza della piazza. Ha un messaggio per i tifosi?

"Da quanto ho capito la Juvecaserta parte con l'obiettivo di arrivare ad una salvezza tranquilla. Per questo voglio dire ai tifosi di non farsi prendere dall'ansia, ma di andare al palazzetto con lo spirito di chi vuole divertirsi e trascorrere una bella domenica. Credo che ormai sugli spalti del PalaMaggiò ci siano quasi tre generazioni, dagli anzianotti che seguivano il basket già al palazzetto di viale Medaglie d'Oro - ha analizzato Marcelletti - passando per quelli che erano giovani ai tempi dello scudetto e adesso i loro nipoti o figli. Per questo sarebbe bello vedere intere famiglie la domenica al palazzetto, senza mettere grandi pressioni sulla squadra e la società, che fa comunque dei grandi sforzi economici".

In conclusione, domenica per chi farà il tifo?

"Di sicuro non farò il tifo per l'una o per l'altra squadra. Spero di poter assistere ad un bello spettacolo, e - ha concluso il coach - che vinca la squadra che riuscirà ad esprimersi al meglio".