Nell'incredibile stagione della Dinamo Sassari che ha già alzato al cielo la FIBA Europe Cup, e ieri sera ha staccato il biglietto per la Finale scudetto surclassando 3-0 l'Olimpia Milano, è tutta nel segno dell'estroverso Gianmarco Pozzecco. Chi si sarebbe mai immaginato quello che avrebbe potuto fare il Poz, che ha più volte ripetuto che il merito è unicamente dei suoi giocatori. Siamo certi che le parole del tecnico sono vere, sincere. Per questo bisogna dare a 'Cesare quel che è di Cesare', ovvero il merito a Enzo Esposito di aver messo insieme quegli stessi giocatori, nessuno escluso e neppure uno in più. Perché il Poz, che ha sostituito El Diablo in panchina, non ha modificato per nulla il roster sassarese.
E così possiamo dire che è stato Esposito a volere sull'isola il suo figlioccio Stefano Gentile (già allenato alla sua primissima esperienza da coach a Trento in B1), quel 'cazzimma state of mind' protagonista a mani basse della vittoria in gara 1. È stato Esposito a voler puntare su Jaime Smith, oscurato lo scorso anno a Cantù da Culpepper e Burns ma nel quale ha visto quell'efficacia ed efficienza decisive in gara 3 che hanno trainato la Dinamo in finale. Ed è sempre stato Esposito che ha assemblato quella strana coppia di lunghi composta da Rashawn Thomas e Jack Cooley che si completano e dominano sotto canestro.
Insomma un grande applauso per Pozzecco, che sicuramente è riuscito a far compattare lo spogliatoio. Un plauso ai giocatori che stanno dimostrando di avere le capacità ed il 'fuoco' necessario per sorprendere. Ma non dimentichiamoci di fare un applauso anche ad Esposito. Un pezzettino della stagione di Sassari è anche la sua.
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