Black out Caserta. Napoletano (FdI): "La città merita infrastrutture all'altezza"






Articolo pubblicato il: 04/07/2025 11:08:05

Questo il comunicato stampa diffuso dal Pasquale Napoletano (FdI Caserta):

"L'Apocalisse Energetica di Caserta: The Day After....Una Riflessione Urgente

Ieri Caserta ha vissuto la sua apocalisse quotidiana. Un blackout totale che ha paralizzato la città, costringendo alla chiusura persino la maestosa Reggia e gli uffici comunali. Con temperature che sfiorano i 40 gradi, migliaia di famiglie si sono ritrovate senza energia elettrica, molte frazioni senza acqua. È il 2025, eppure sembra di vivere in un'altra epoca. La domanda - si legge nel comuicato - che brucia più del sole di luglio è: cosa abbiamo fatto in tutti questi anni? L'ondata di caldo mette a dura prova le reti elettriche, causando blackout diffusi e consumi record per l'uso massiccio di condizionatori. Le nostre infrastrutture, concepite per un clima che non esiste più, si sgretolano sotto il peso di un presente che - si legge ancora - non avevamo previsto.

I cavi elettrici invecchiano, le cabine di trasformazione diventano obsolete, le condutture idriche si deteriorano. Mentre noi discutiamo, la realtà ci travolge con l'implacabilità di un'ondata di calore che non conosce compromessi. Il mio appello ai prossimi amministratori non è solo un grido di rabbia, ma una richiesta di coraggio. Temperature più elevate possono causare un aumento della mortalità, una minore produttività e danni alle infrastrutture. Non possiamo più permetterci - prosegue il comunicato - di governare con la logica dell'emergenza perpetua.

Servono investimenti strutturali, non rattoppi. Servono reti elettriche intelligenti, non collegamenti fatiscenti. Servono politiche lungimiranti, non promesse elettorali che evaporano al primo sole estivo. Viviamo nell'era della digitalizzazione, dell'intelligenza artificiale, della connessione globale. Eppure, quando le temperature salgono - si legge ancora - torniamo al buio. È un paradosso che rivela la fragilità delle nostre certezze tecnologiche.

Il cambiamento climatico sta mutando i consumi elettrici europei. Per 19 Paesi il carico di punta stagionale si sposterà dall'inverno all'estate. Questo non è più un problema del futuro: è la nostra realtà quotidiana. Sì, un tempo faceva caldo anche d'estate. Ma questo caldo è diverso. È un caldo che dura, che opprime - si legge ancora - che mette in ginocchio sistemi progettati per un mondo che non esiste più. Non siamo più preparati perché le regole del gioco sono cambiate mentre noi continuavamo a giocare con le vecchie strategie.

La responsabilità non è solo degli amministratori di oggi o di domani. È di una classe politica che per decenni ha preferito l'immagine alla sostanza, l'annuncio all'azione, la propaganda alla programmazione. Cosa possiamo fare? Iniziare a pensare come cittadini del 2025, non come sudditi del 1975. Investire in infrastrutture resilienti - si legge ancora - in reti intelligenti, in sistemi di accumulo energetico. Pianificare non per l'emergenza, ma per la trasformazione.

Ogni blackout è un monito, ogni giorno senza acqua è un campanello d'allarme. Non possiamo più permetterci di rimandare. Il futuro bussa alla nostra porta, e noi continuiamo a fingere di non sentire. Scrivo queste righe non solo come cittadino che ha vissuto sulla propria pelle l'ennesima giornata di blackout, ma anche come politico che si assume la responsabilità di trasformare questa rabbia in azione concreta. Non possiamo continuare a parlare di sostenibilità - si legge ancora - e innovazione mentre viviamo ancora nell'oscurità dell'impreparazione".

Il mio impegno, personale e politico, è quello di lavorare affinché situazioni come quella di ieri non siano più tollerate come "normale amministrazione". Caserta merita infrastrutture all'altezza del XXI secolo, non rattoppi che crollano alla prima ondata di calore. La politica deve smettere di essere reattiva e diventare proattiva. Deve smettere di promettere e iniziare a costruire. Deve smettere - prosegue il comunicato - di rimandare e iniziare a decidere,perché in una società che parla di sostenibilità e innovazione, non possiamo continuare a vivere nell'oscurità dell'impreparazione. È tempo di passare dalle parole ai fatti, dalle promesse alle soluzioni concrete".