Nel successo del campionato di calcio albanese del FK Partizani Tirana c'è grande merito di Corrado Saccone, preparatore atletico casertano espatriato per raccogliere una vera e propria sfida sportiva. Il club della capitale albanese non vinceva il campionato da 26 anni, anche se nel proprio palmares ne conta ben 15. Tutti vinti però negli anni d'oro, in coincidenza del regime comunista visto che la società fu fondata nel 1946. Identificata quale squadra del regime appunto, con la sua caduta è andata in disgrazia. Da circa otto anni però c'è un nuovo presidente che ha rilanciato il club. Saccone si è trasferito a lavorare a Tirana da tre anni, dopo aver lasciato il Calcio Napoli. E dopo due stagioni di ottimi risultati con piazzamenti sempre in zona Europa quest'anno il Partizani ha vinto il titolo facendo la storia.
Prima domanda a bruciapelo, ma come ti sei ritrovato in Albania?
"Terminato il contratto con il Napoli, dove avevo lavorato con Mazzarri, Benitez e il primo anno di Sarri - ha esordito Saccone -, sono venuto a Tirana per qualche giorno a trovare un amico. Questo amico mi ha presentato il presidente della società con il quale ho scambiato il numero telefonico. Dopo qualche giorno mi ha contattato e mi ha esposto tutti i programmi. Avendo una visione molto dilettantistica, quando sono arrivato qui ho rivoluzionato il club sia sotto l'aspetto della preparazione fisica che in quella organizzativa. Hanno creduto in me e fortunatamente è andato tutto bene. Siamo la seconda squadra più giovane d'Albania, quindi l'aver vinto è una cosa positiva. Oltretutto i giocatori sono quasi tutti albanesi perché da regolamento si possono avere solo quattro stranieri, ed abbiamo solo un calciatore nigeriano che gioca con costanza. Anche questo è un motivo d'orgoglio per noi".
Saccone, che dal '90 vive a Caserta tanto da diventarne un figlio d'adozione, ha lavorato con le Pantere nella scalata dalla serie C alla serie A1; con la Juvecaserta negli anni di coach Franco Marcelletti sfiorando il ritorno in massima serie; un anno alla Casertana ed anche al Marcianise Calcio a 5 arrivato sino in A1.
Segui ancora qualcuna di queste realtà?
"Guarda, io sono molto legato al presidente della Casertana D'Agostino con il quale a dicembre non ti nego che c'è stato un contatto. Io però volevo fare qualcosa di importante qui, e quindi - ha continuato Saccone - ho rimandato qualsiasi decisione al termine della stagione. Non mi pongo limiti nei miei lavori, e le offerte vanno sempre valutate. Al momento sono convinto di rimanere qui e già penso ai preliminari di Champions League che sono una grande vetrina".
E quali sono gli obiettivi per l'Europa?
"L'obiettivo è superare almeno un paio di turni dei preliminari che per il club significherebbe guadagnare circa un milione di euro da parte della Uefa. Una cifra davvero importante perché il campionato albanese non ha costi molto esosi. Negli scorsi anni abbiamo già avuto qualche buona esperienza europea, eliminando i campioni ungheresi del Ferencváros e successivamente perdendo contro i russi del Krasnodar che hanno fatto molto bene in Europa League. Come dicevo siamo una squadra giovane e quindi pecchiamo di inesperienza su questi palcoscenici, ma - ha concluso Saccone - con due stranieri di ottimo livello possiamo elevare di molto il livello generale così da non porci limiti".



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