CASERTA. Cidis: "Rigenerazione urbana di piazza Cavour. Cittadini stranieri in prima linea"






Articolo pubblicato il: 17/02/2022 11:45:28

Questo il comunicato stampa diffuso da Cidis Caserta: "Continua il tour dei cittadini stranieri nei beni comuni del territorio di Caserta. E in particolare nelle aree più a rischio, quelle lasciate spesso ai margini, lontano dai riflettori e che invece più di altre necessiterebbero di azioni mirate. Sabato 19 febbraio dalle ore 10 alle 13 i volontari, tra questi anche i minori non accompagnati ospiti delle strutture di accoglienza di Cidis onlus, saranno in piazza Cavour - si legge nel comunicato -  per un intervento di rigenerazione urbana. Al loro fianco don Gianmichele Marotta della chiesa di San Pietro in Cattedra, un referente dell’amministrazione comunale e i residenti del quartiere per un’opera collettiva di protezione ambientale e responsabilità sociale. I migranti, che da settimane ormai si prendono cura del verde pubblico attraverso iniziative di condivisione e collaborazione con associazioni e realtà del territorio, pianteranno tre alberi di Giuda, installeranno nuovi cestini, effettueranno piccoli interventi di manutenzione - prosegue il comunicato - e provvederanno anche alla pulizia di questo spazio affinché possa tornare fruibile per i bambini e le famiglie. Gli abitanti del rione Tescione da tempo lamentano infatti che questa piazzetta è abbandonata al degrado e all’incuria ed è spesso oggetto anche di atti di vandalismo. Con l’iniziativa di sabato gli stranieri intendono però anche lanciare un messaggio di tipo sociale. La loro volontà di contribuire - si legge ancora nel comunicato - al miglioramento dei servizi pubblici e alla crescita della qualità di vita della comunità va infatti di pari passo con il desiderio di integrarsi e fare rete sul territorio. L’evento di sabato, promosso dalla cooperativa sociale ‘Credito senza confini’ – di cui è referente Hasnae Guettaya – nell’ambito del progetto ministeriale LGNet Assistenza emergenziale, finanziato dal Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione) dell’Unione europea, va proprio in questa direzione. Mostrare alla comunità i benefici dell’inclusione sociale e al contempo consentire ai cittadini stranieri - conclude il comunicato - di sentirsi parte integrante della comunità che li ha accolti".