CASERTA-TEATRO. Portata in scena la storia del bimbo campano vittima della Shoah, l'appuntamento da non perdere






Articolo pubblicato il: 21/01/2017 15:18:27

Quando il teatro è veicolo per ricordare e tenere viva la memoria. Ecco la presentazione di uno spettacolo assolutamente da non perdere a Caserta: "Il più vecchio si chiamava Riccardo Salmoni, 77 anni appena compiuti quando varcò la soglia della camera a gas di Birkenau. La più piccola, Luciana Pacifici, aveva 8 mesi e ad Auschwitz non ci arrivò, morì durante il terribile viaggio verso la Polonia. È questo l’epilogo della storia di due delle quaranta vittime della Shoah in Campania: 19 uomini, 16 donne, 3 bambini e due neonati. Tutti originari di Napoli, una città che con gli ebrei aveva imparato a convivere da secoli - si legge nella nota -. La Campania ha un rapporto con la Shoah molto particolare. Sul territorio erano ben quattro i campi di concentramento ed uno, in particolare, in provincia di Caserta: Sparanise. Soprannominato ‘a cajola (la gabbia) dagli sparanisani, il centro casertano è stato l’ultimo a vedere il passaggio degli ebrei in terra campana - si legge nella nota -. Tra i personaggi che il Progetto Tradizione & Traduzione porterà in scena mercoledì 25 gennaio alle ore 20,30, presso il Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta, con lo spettacolo Vinti e Vincitori, c’è una piccola vittima campana della Shoah, il napoletano Sergio De Simone, unico italiano tra i venti bambini di varia nazionalità selezionati ad Auschwitz come cavie umane per esperimenti medici - si legge nella nota -. L’opera Vinti e Vincitori, scritta da Patrizio Ranieri Ciu con il grande penalista scomparso Alfonso Martucci, sarà interpretata dai giovani artisti della Compagnia della Città e si avvarrà della partecipazione straordinaria, nel ruolo del Giudice, del primo cittadino, il sindaco Carlo Marino, testimoniando così una piena convergenza tra cittadini e istituzioni della città di Caserta, uniti e compatti nel rinnovo del ricordo del dramma più buio della storia dell’Umanità - si legge nella nota -. Il teatro diviene un’aula di tribunale e sul suo palco è istituito un vero processo al valore del ricordo, anzi la Memoria si farà portatrice di un’accusa contro chi la diffama, la nega e tende a confondere i confini della verità. La storia tiene banco contro il negazionismo ed il revisionismo in un percorso in cui accusa e difesa si affrontano, attraverso testimonianze tra la più drammatiche della pagina più oscura del ‘900 - si legge nella nota -. Vinti e Vincitori è una lunga riflessione, un dibattito del cuore e della mente tra continui capovolgimenti di fronte ed intense testimonianze. Un modo per rivivere e riascoltare le terribili voci dell’Olocausto, per non dimenticare e per chiedersi se fosse possibile giudicare, per noi, oggi, quel momento storico che ha segnato il punto più basso della nostra umanità".