CURIOSITA'. Polizze vita dormienti: un'anagrafe per tutelare i beneficiari






Articolo pubblicato il: 29/01/2017 00:00:00

Il tema delle polizze dormienti è ormai di vecchia data, se solo si pensa che già nell'agosto del 2008 l'ISVAP, l'autorità delegata al controllo e al corretto funzionamento del mercato assicurativo del tempo, poi diventata IVASS, chiedeva alle compagnie di assicurazione di mettere al corrente gli assicurati sul pericolo che delle polizze contratte a loro vantaggio potessero andare in prescrizione. 

Già all'epoca, peraltro, da più parti si era fatto notare il vero e proprio controsenso evocato dal Codice Civile, il quale affermava che entro un anno gli effetti dei contratti dovevano essere prescritti. Com'era possibile, chiedevano gli addetti ai lavori, che una polizza scadesse dopo dieci anni, se si era estinta in capo a dodici mesi?

Il tema è rimasto però sullo sfondo senza che le compagnie si adeguassero alla raccomandazione di ISVAP e ora proprio l'ente sorto sulle sue ceneri, IVASS, ha deciso di chiedere l'istituzione di un’anagrafe delle assicurazioni tesa ad evitare che miliardi di euro possano finire in fumo a causa della totale inconsapevolezza dei beneficiari delle polizze. Una richiesta presentata a giugno, nel corso della Relazione annuale dell'autorità, sposata anche dalle associazioni che tutelano i diritti dei consumatori e che va a saldarsi con la richiesta di una normativa in tal senso.

Va ricordato che le cifre in gioco non sono cosa da poco, se si pensa che proprio sulla base dei dati raccolti dall'IVASS sarebbero circa 4 milioni le polizze vita che sono sul punto di cadere in prescrizione, ovvero entrare nella categoria di quelle dormienti, per un controvalore che ammonterebbe a circa 145 miliardi di euro.


Cosa sono le polizze dormienti?

Si tratta di polizze che non sono state riscosse dai beneficiari, probabilmente a causa di inconsapevolezza relativa alla loro esistenza, che rimangono a disposizione delle imprese per poi essere acquisite nel loro bilancio una volta prescritte. Il caso classico è quello relativo al decesso dell’assicurato o delle polizze di risparmio che, una volta arrivate a naturale scadenza, non sono state riscosse.
In questi casi, tutto l'ammontare del contratto sottoscritto rimane per dieci anni in attesa di confluire nel "Fondo rapporti Dormienti" che è stato istituito presso la CONSAP. Il problema che sorge in questo caso è appunto derivante dal fatto che non esiste obbligo di informare il beneficiario, che in tal modo potrebbe rimanere all'oscuro per sempre.

Proprio per evitare il danno agli interessi dei consumatori, IVASS e associazioni hanno avanzato la richiesta tesa a legiferare in modo da dare vita ad una nuova normativa, grazie alla quale le compagnie assicurative potrebbero avere accesso di anno in anno all’ANPR, acronimo di Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, ad oggi accessibile solo alle pubbliche amministrazioni, al fine di poter verificare i dati. Una volta riscontrato il decesso dell’assicurato sarà loro compito dare esecuzione all'immediato pagamento delle somme dovute agli eredi evitando in tal modo di ledere un loro legittimo diritto. 

Il secondo decreto Sviluppo aveva già affrontato la questione

Andrebbe anche ricordato come già l'esecutivo guidato da Mario Monti avesse deciso di affrontare una questione evidentemente molto importante, proprio per le grandi somme interessate. Il tema era entrato a far parte del secondo decreto Sviluppo, che aveva provveduto ad allungare i termini di prescrizione delle polizze dormienti, portandolo da due a dieci anni. Una decisione che era stata motivata sulla base del convincimento che un biennio non fosse assolutamente sufficiente al fine di garantire la possibilità di riscatto della polizza vita contratta, soprattutto nell'eventualità di un decesso dell’intestatario. 

Un modo di sapere l'esistenza di una polizza già esiste

In attesa che la questione venga ad essere regolata in maniera più stringente, va sottolineato che già sarebbe possibile riuscire a capire se una persona deceduta abbia provveduto a stipulare una polizza vita. Il mezzo migliore per poterlo fare è consultare il "Servizio ricerca coperture assicurative vita" istituito dall’Ania, ovvero l'associazione delle compagnie che operano nel comparto delle assicurazioni. Altrimenti si può anche praticare una strada alternativa, chiedendo notizie presso la banca o l’impresa di assicurazione del deceduto, naturalmente ad opera di un familiare che può usare allo scopo il facsimile predisposto da IVASS.

 Per saperne di più sul mondo delle polizze vita vi consigliamo di leggere la guida di Assicurazionivita.net.