Dai libri alla fiction: ecco ‘L’Allieva’!






Articolo pubblicato il: 26/10/2016 21:30:03

Dal libro alla fiction. E’ da ormai qualche settimana che è in onda su Rai Uno ‘L’Allieva’, fiction che nasce dai libri di Alessia Gazzola. Alessandra  Mastronardi  veste i panni di una giovane neolaureata in medicina in procinto di cominciare la specializzazione in medicina legale. Alice Allevi, questo il nome della protagonista, è sbadata, un po’ pasticciona, distratta, ma anche idealista e romantica. Nella fiction Alice è alle prese con la scelta della specializzazione (e chi è patito di serie tv, ha imparato a capire quanto può essere importante la scelta di una specializzazione medica, come se questa scelta potesse dire qualcosa del medico e potesse rispondere a domande importanti dello stesso). La sua scelta ricade sulla medicina legale perché, come spiega, è interessata a dare giustizia alla persona che ha perso la vita: in sostanza significa fare luce sulla sua scomparsa. Non si tratta solo di sezionare e analizzare parti del corpo per scoprire le cause della morte. Su quel tavolo di acciaio si concentra il momento in cui si cerca la verità e si riconosce, in qualche modo, a quel corpo privo di vita, una sua propria dignità. Ricerca della verità, fare luce su un mistero, e dare giustizia a una vittima. In realtà se non avessi premesso che si tratta di medicina legale qualcuno potrebbe attribuire questa descrizione a un detective e in effetti Alice ha un’altra dote. La sua curiosità, la testardaggine e la determinazione combinate a una certa dose di intuito la portano ad andare oltre il lato meramente tecnico medico-legale e a cimentarsi nel campo dell’investigazione. La medicina è la sua strada, ma non se la cava male neanche con indagini, e, come vediamo nella serie televisiva, la polizia se ne accorge. Quanto alla vita sentimentale Alice è un’inguaribile romantica. Aspetta il vero amore e fin da subito intreccia un rapporto particolare con Claudio Conforti (interpretato da Lino Guanciale, anche lui volto noto di fiction), dottore dell’Istituto di Medicina legale, nonché suo relatore. A far battere il suo cuore ci pensa presto anche Arthur, figlio del ‘Supremo’, soprannome del direttore dello stesso Istituto.  È una ragazza in crescita, che deve affrontare responsabilità nuove e importanti e che deve imparare a gestire le delusioni e gli ostacoli del suo percorso, già di per sé duro, senza però far mancare l’aspetto ‘comico’ e l’ex attrice de ‘I Cesaroni’ sa rendere al meglio questi aspetti. Nel cast oltre la Mastronardi e Guanciale troviamo, tra gli altri, Dario Aita (Arthur Malcomess), Martina Stella (Ambra Negri della Valle), Marzia Ubaldi (la simpaticissima nonna di Alice, Amalia) e Ray Lovelock (Professor Malcomess, aka 'Il Supremo'). La fiction nasce, come si è detto, dai romanzi di Alessia Gazzola. In particolare mi soffermerò proprio su ‘L’allieva’, uscito per Longanesi nel 2011 e primo della serie. Sono seguiti ‘Un segreto non è per sempre’, ‘Sindrome da cuore in sospeso’  del 2012 che è però il prequel del primo libro (qui vediamo la laureanda in medicina che comincia a muovere i primi passi nel mondo della medicina legale, in sostanza troviamo la vicenda narrata nella prima puntata), ‘Le ossa della principessa’, ‘Una lunga estate crudele’. Ne ‘L’allieva’ Alice è al secondo anno di specializzazione e rischia di ripetere l’anno. Ci sono ovviamente delle piccole differenze con la serie tv, come preannuncia la stessa autrice al termine del romanzo, ma lo spirito rimane intatto. La caratterizzazione dei personaggi (nomi inclusi), il carattere della protagonista, i suoi piccoli difetti, le sue insicurezze, le sue qualità sono tutte lì, intatte. Così come lo stile. Ironico, divertente, leggero. Il ritmo di narrazione è altrettanto scorrevole. C’è il dovuto spazio ai particolari senza che questi prendano il sopravvento sulla storia raccontata. La narrazione è affidata alla protagonista che parla in prima persona di avvenimenti e stati d’animo. Si ha la sensazione di diventare quasi suoi confidenti. In molte, in effetti, si ritroveranno in Alice: un po’ come una Bridget Jones italiana, Alice è una di noi, è la nostra amica, la nostra conoscente: è reale. A metà tra il genere medico e il giallo con una buona dose di ironia e divertimento, risulta una buona lettura e anche una rilassante visione.
Francesca Surdi