Intervistato nei giorni scorsi da Lira Tv in merito alla questione della Terra di Fuochi, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha discorso con queste parole: “L’unica istituzione che ha messo in campo iniziative serie per la Terra Dei Fuochi è la Regione Campania. C’è un problema vero e serio che è quello dei roghi e c’è un finto problema, a mio parere, relativo al rigonfiamento della questione Terra dei Fuochi. La parte di problema effettivamente esistente è quella dei roghi, quindi capiamoci definitivamente: i roghi chiamano in causa il Ministero dell’Interno, perché la maggior parte di essi sono di matrice camorristica, e dunque è una responsabilità dell’Interno. Dato che il controllo del territorio è fatto dai Carabinieri, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, noi dovremmo porre domande al Ministro dell’interno, perché non mi pare che ci sia stato in questi mesi un controllo capillare della regione da parte delle forze di polizia. Quando parliamo di roghi parliamo di materiale di risulta di lavorazioni industriali - per non pagare gli oneri dello smaltimento come rifiuti speciali, questi tendono ad accumularsi e poi si paga qualcuno per andarli a bruciare – e questo riguarda la guardia di finanza, i controlli interni alle aziende del sommerso. Come Regione Campania ci siamo fatti carico di questo problema, cercando di investire risorse importanti. Voglio cominciare da quello che abbiamo fatto per la terra dei fuochi dal 2015, anno in cui abbiamo impegnato l’istituto zooprofilattico per l’aspetto della tutela della salute: abbiamo esaminato 8000 campioni di terreni agricoli, 1200 campioni delle acque sotterranee, 9000 campioni di controllo atmosferico e 30000 campioni di prodotti agroalimentari. Su 100.000 analisi fatte, questi campioni sono risultati non a norma solo in 7 situazioni. Dal 2016 abbiamo avviato un “biomonitoraggio” sempre con l’istituto zooprofilattico. cioè un’indagine su 5000 soggetti umani assunti come campione per verificare la ricaduta dei metalli pesanti nell’atmosfera, la ricaduta della diossina, degli ossidi e quant’altro. Abbiamo destinato 50 milioni di euro per completare il lavoro di bonifica delle discariche, abbiamo approvato le linee guida delle acque sotterranee - fino a qualche mese fa non si sapeva quale acque poter utilizzare per irrigare i campi – e abbiamo attivato tutti i registri tumore della Campania, una misura decisiva per il controllo della salute dei nostri concittadini. Si tratta di un registro che raccoglie tutte le informazioni su una scala temporale che riguarda le malattie tumorali, specie per la popolazione infantile. Inoltre abbiamo fatto convenzioni con la procura di Santa Maria Capua Vetere, abbiamo dato vita a tre centri polifunzionali, abbiamo creato tre presidi interforze (Somma vesuviana, Marcianise, Mondragone), abbiamo un centro di controllo attivo 24 ore su 24 al centro direzionale di Napoli, abbiamo stipulato due accordi con i vigili del fuoco (uno di un milione e un altro di 750.000 euro) per avere in ognuno di questi presidi 5 vigili fissi e un mezzo di trasporto, accordi per dare i droni i carabinieri - in cui registriamo ritardi, anche se credo che entro settembre entreranno in funzione 7 droni dei carabinieri e della polizia. Credo che non ci sia nessuno che abbia fatto quello che ha fatto la Campania: per quello che era umanamente possibile abbiamo messo in campo tutto. Ci sono i roghi, certo, ma è una questione che riguarda le forze di polizia, quindi se dobbiamo fare rivendicazioni andiamo al Ministero dell’Interno e chiediamo la militarizzazione del territorio. I dati del registro tumori ci dicono che la situazione è sovrapponibile alla situazione del Centronord, salvo qualche punta che riguarda alcune forme di tumore”.
Grazia Caputo
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