Gaming e donne, un binomio destinato a continuare






Articolo pubblicato il: 31/08/2023 16:17:48

Il settore del gioco pubblico e legale per anni è stato dipinto come un comparto di soli uomini, tanto dal punto di vista lavorativo che da quello del tempo libero, della passione, del divertimento. Eppure, la realtà è molto diversa: sono sempre di più le donne che si avvicinano al gambling e che trovano realizzazione professionale tra le fila di software house e operatori di gioco.

“La percentuale di giocatrici nella filiera del gambling è in crescita – spiega Natalia Chiaravalloti, esperta redattrice di Gaming Report – se la maggioranza del pubblico è ancora rappresentato da uomini, tra cui infatti è il 54% ad aver giocato almeno una volta nel corso dell’ultimo anno, la fetta di donne segna un importante 40,4%”. Sono questi i numeri resi noti dal secondo Rapporto Censis e Lottomatica, presentato a Roma a fine giugno.

Dati e statistiche che vanno a braccetto con un’altra importante indagine, quella condotta da YouGame per conto dell’Osservatorio Italiano Esports. Al suo interno si legge che il 42% degli hardcore gamer in Italia è di sesso femminile.

“La cosa da sottolineare – continua Chiaravalloti – è che ad aumentare è il numero delle videogiocatrici, mentre si abbassa quello delle semplici appassionate. Il che vuol dire che esiste una vera e propria community di donne gamer in Italia”. Un trend importante che ha un potenziale economico da non sottovalutare. Prima della pandemia, infatti, la Gambling Commission del Regno Unito metteva in risalto i numeri delle giocatrici citando i nomi di Vanessa Selbst, ritenuta la più grande giocatrice di poker di tutti i tempi, con un guadagno di oltre 12 milioni di dollari, di Kathy Liebert, che vanta un giro d’affari da 6,25 milioni di dollari, e infine Barbara Enright, inserita nella Poker Hall of Fame nel 2007.

“Altri nomi, magari meno famosi e altisonanti, sono poi quelli delle donne che trovano lavoro nella filiera del gambling – concludono da Gaming Report – anche qui infatti la percentuale di lavoratrici è in aumento, con un dato particolare: nel settore del gioco pubblico le donne occupano più ruoli di vertici e dirigenziali rispetto ad altri settori”. È così che il gambling si propone come fiore all’occhiello nella governance e nel rispetto delle pari opportunità, rappresentando non solo un mercato fiorente e in crescita, ma attento alla disparità di genere e alla valorizzazione delle sue figure professionali. Un settore che ha smesso di essere per soli uomini, per aprirsi alle donne e soprattutto al futuro.