Lo apprendiamo dalla bacheca Facebook del coach di Palestrina ed ex coach della JuveCaserta, Francesco Ponticiello:

"Non ho mai avuto la fortuna di frequentare con assiduità Pierino Pastore. Certo, lo conoscevo dagli anni 70, ho perfetta consapevolezza di cosa abbia significato il suo lavoro, a Napoli, a Cappella Cangiani e non solo. Ma purtroppo non avevo quotidianità di rapporto. Adesso che se ne è andato, mi viene però da riflettere su cosa davvero significhi operare in ambito cestistico, poco importa come giocatore, allenatore, dirigente, arbitro, in questa città. Lontano dal luccichio fatuo di ciò che è fatto per apparire ma non per essere, di ciò che “produce” - termine che detesto ma arricchisce di significato il discorso - invece che consumare. Perché Napoli può essere teatrino, oppure... Teatri Uniti - può essere Mario Martone, Toni Servillo, Antonio Neiwiller. Può essere o esser stato ciò che ha significato il lavoro silenzioso di Pierino Pastore e tanti altri. Ciao Pierino".