MARCIANISE. Il Sindaco Velardi torna a parlare della macchina comunale e degli avvenimenti delle ultime settimane






Articolo pubblicato il: 18/05/2019 19:42:00

Lo apprendiamo dalla bacheca Facebook del Sindaco di Marcianise, Antonello Velardi:

"Incontro a Napoli un amico, conoscitore profondo delle dinamiche criminali, e mi chiede come va a Marcianise l'attività amministrativa. Gli dico degli avvenimenti delle ultime settimane e lui sorride. Poi aggiunge: "Non mi meraviglio di quanto mi dici. È la solita storia. Secondo i vecchi caporioni non bisogna fare niente. La tua amministrazione ha fatto ciò che qualche tuo predecessore non ha fatto. E ora lui e i suoi amici hanno tutto l'interesse a smantellare quanto hai costruito. Altrimenti dovrebbero giustificare ciò che non hanno fatto spiegando che non si poteva fare. Invece tu hai dimostrato che si può fare". L'analisi è autorevole ma, soprattutto, è perfetta. Ripenso alla casa sul marciapiedi buttata giù, agli edifici comunali sfrattati dai pregiudicati, alla moralizzazione del cimitero, ai terreni comunali sottratti agli affaristi e affidati ai veri agricoltori, alla costruzione di una nuova macchina comunale, ai concorsi in Comune espletati per far vincere i più bravi e non i più fessi solo perché appartenevano alle famiglie importanti e potenti. Sì, si poteva fare ma loro non l'hanno fatto. Ecco, il punto è questo: distruggere ciò che si è fatto per non dover rispondere delle proprie omissioni e per oscurare chi davvero ha fatto. E come? Non facendo crescere nessuno, soffocando chi vuole una Marcianise diversa, allontanando i dissidenti, zittendo chi vorrebbe cambiare registro. "Qui comando io, tutti gli altri non capiscono niente e perciò non sono nessuno". Una visione padronale ed arcaica della cosa pubblica, la tipica visione di un don Rodrigo. A Marcianise di don Rodrigo ne abbiamo avuti diversi: sono stati i signori della città, non hanno costruito eredi se non per via familiare o per via utilitaristica, e ora ancora cercano di galleggiare. Chiusi nei loro palazzi, intenti ad urlare il loro potere e a contare i propri sesterzi. C'è però un fatto nuovo, e non è irrilevante: sono cresciuti nel frattempo nuovi soggetti, si sono fatti avanti i più giovani, chiamati a governare la città e non più disponibili ad accettare alcun don Rodrigo. C'è - nella classe amministrativa e politica - una consapevolezza nuova: essere protagonisti della costruzione di una Marcianise moderna, liberandosi dei vecchi marpioni. Noi, insieme, la stiamo costruendo. Ci stiamo riuscendo, con strappi mai indolori ma necessari: ciò che diceva quel mio amico di Napoli ne è la conferma. "A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione. E altri sceglieranno per lui" (Paulo Coelho)."