La storia dei rapporti bilaterali tra l’Italia e l’Ucraina ha radici solide nel passato. Alla fine del Settecento - ad esempio - gli italiani ebbero un ruolo importante nella fondazione e nello sviluppo di nuove città portuali nelle regioni del Mar Nero. In particolar modo, la storia della città di Odessa, fondata nel 1794, è legata alle imprese di un ammiraglio originario di Napoli. Marinai e mercanti italiani stabilirono comunità permanenti in vari porti e città dell’odierna Ucraina. Dopo la scissione dall’Unione Sovietica, l'Italia riconobbe l'indipendenza dell'Ucraina nel dicembre 1991 e le relazioni diplomatiche furono stabilite poi nel 1992. La storia di questi due Paesi, di questi due popoli, ha quindi origini antiche. L’attuale situazione di crisi ha rinsaldato quest’amicizia, portando il Nostro Paese non solo ad essere un partner strategico dell’Ucraina ma anche una “Nazione amica” dove poter trovare rifugio e sostegno lontano dalle atrocità della guerra. Nel pomeriggio di ieri, ho accompagnato insieme a don Osvaldo Morelli e l’equipe diocesana un gruppo di giovani ospiti Ucraini all’Episcopio di Teano per incontrare il Vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca. Un incontro carico di affetto e condivisione, pensato per lenire le ferite invisibili che la guerra ha lasciato nei loro cuori. Proprio in tale ottica, è stato importante partecipare all’incontro - promosso dalla Nostra Diocesi - atto a ribadire proprio il massimo sostegno a questo Popolo. Uomini, donne e bambini hanno trovato qui aiuto e conforto e questo è stato il più grande successo. Offrire un’opportunità, una vita migliore a chi oggi purtroppo è in difficoltà. Come Sindaco della Città di Mondragone, da pochi mesi partner della Città ucraina di Lanivtsi, inizierò un percorso che porterà ad una collaborazione in diversi settori strategici per le Nostre Comunità con la speranza che a breve potremo parlare di pace e fratellanza e mai più di guerra! Sempre come Sindaco ho il dovere di ringraziare il Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli e tutti i sacerdoti della discesi per aver aperto le porte delle proprie parrocchie e aver offerto un rifugio sicuro e accogliente. La vostra testimonianza di fede e carità è stata un faro di luce in un momento di grande bisogno del popolo UCRAINO".
RUOTA IL TELEFONO PER VEDERE BENE