POLITICA. Il senatore D'Anna: "Violenza alle donne, mie parole travisate"






Articolo pubblicato il: 21/09/2017 19:04:05

Questa la nota stampa giunta in redazione dal senatore Vincenzo D'Anna.

"Spiace dover precisare, per l’ennesima volta, alle erronee e travisate interpretazioni delle mie dichiarazioni che altri non erano se non un mero suggerimento improntato a un principio di cautela e prudenza”. Lo afferma in una nota il senatore di Alleanza LiberalPopolare Autonomie-Scelta Civica Vincenzo D'Anna, replicando così alle parole della senatrice Laura Puppato - si legge nella nota -. “Credo di aver già ribadito con chiarezza e pacatezza, anche a ‘Porta a Porta’, la reale portata del mio intervento. E alla Puppato, che parla per sentito dire, ribadisco che mai e poi mai ho inteso giustificare gli stupratori, contro i quali ho invocato pene durissime; ne’ ho asserito, in alcun modo, che siano determinati tipi di vestiario a ‘provocare’ i maschi scaricando - si legge nella nota -, così, la colpa della violenza sulle donne stesse. Chi afferma questo mente sapendo di mentire. Chi ha interesse – si chiede D’Anna – a esacerbare il senso delle mie affermazioni? Quali interessi sottende una polemica costruita sulla menzogna? Se lo scontro è tra due mentalità, quella cioè che crede nei valori del decoro e della libertà coniugata con la responsabilità e quella, invece, della libertà senza ne’ capo e ne’ coda utilizzata finanche contro il buon senso, allora penso di essere dalla parte della ragione. E di esserlo anche in nome di quei milioni di cittadini che sono stufi di vivere in una società fatta di intolleranti verso le altrui opinioni e di violenti nei confronti dei soggetti più deboli” - si legge nella nota -. “Quanto alla querelle delle donne biologhe che mi vorrebbero fuori dall’Ordine – ricorda ancora D’Anna – ricordo alla senatrice Puppato che si tratta di una sparuta minoranza manovrata dai miei competitori alla carica di presidente dell’Ordine. Che la Puppato si sia prestata, spero inconsapevolmente, a dare sostegno e pubblicità a tali manovre, va a suo disdoro non certo al mio”, conclude".