Questo il comunicato stampa diffuso dal Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Caserta:
"Il progetto di dismissione e presunto “recupero ambientale” dell’area di cava in località Provine Pioppi, cd. ex D’Agostino, ricadente nei comuni di Caserta e Valle di Maddaloni, presenta elementi a dir poco allarmanti. Il Gruppo Territoriale M5Stelle di Caserta - si legge nel comunicato - dopo serio studio e approfondita meditazione, ritiene che dietro l’etichetta di un intervento di rinaturalizzazione e recupero ambientale, si possa nascondere un massiccio e ulteriore sfruttamento della cava con l'estrazione di circa 2,3 milioni di metri cubi di materiale e, pertanto, appare - si legge ancora - un'operazione in grado di generare ulteriore sofferenza in aree già segnate profondamente da simili attività.
Per decenni quella zona ha subito estrazione invasiva, di cui i residenti serbano vivo ricordo, a ridosso delle conurbazioni di Caserta e Valle di Maddaloni, con conseguenze gravissime: rilascio di polveri che hanno avvelenato l’area e ricoperto tetti, balconi, orti; disagi quotidiani dovuti a una movimentazione incessante di camion e materiali; inquinamento diffuso - prosegue il comunicato - che ha minato la qualità della vita. A ciò si aggiunga un paesaggio sfregiato, mai rinaturalizzato, che ancora oggi mostra le ferite ma la cui bonifica non può, e non deve, diventare scusa per avallare, anche sul piano normativo, nuovo sfruttamento di suolo.
Non si può ignorare il potenziale rischio sanitario che un'attività di queste dimensioni può comportare per la nostra comunità. Non è accettabile, allo stato, che si proceda in tal guisa. Non è accettabile - si legge ancora - in un territorio già seriamente compromesso, che un “recupero”, sacrosanto e per certi versi obbligatorio, diventi occasione di ripresa delle estrazioni.
Pretendiamo che la discussione sia partecipata con la cittadinanza, informata e trasparente (ovvero mediante divulgazione, non tecnicismi di complessa e perita lettura) piuttosto che un oscuro e agostano procedimento amministrativo. Il nostro territorio non è un deposito per materiali di scarto né una merce da svendere. Ogni cittadino deve sentirsi parte in causa - conclude il comunicato - per sé e per i propri figli. Riguarda tutti noi":
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