Referendum Riforma Cartabia. L'unione regionale dei fori campani in campo per il Sì






Articolo pubblicato il: 18/05/2022 09:52:12

Questo il comunicato giunto in redazione: "“Va spiegato ai cittadini che i quesiti referendari non sono un ‘affare privato’ tra giudici e avvocati ma riguardano soprattutto i diritti dei cittadini ad avere una giustizia giusta, veloce, efficace, amministrata da un giudice terzo ed imparziale”. È il pensiero del presidente dell’unione regionale dei fori campani Gennaro Torrese, che insieme al segretario Arcangelo Urraro ha predisposto un documento pubblico nel quale viene evidenziato, in relazione ai quesiti che il prossimo 12 giugno chiameranno gli italiani alle urne, vi sia un “clima di strenua opposizione della magistratura, che teme - si legge - che dalla riforma Cartabia e dall’approvazione dei referendum possano derivare ostacoli o limitazioni alla loro indipendenza ed autonomia, mentre sono ben altre le finalità riformatrici”, facendo propria “l’iniziativa dell’organismo congressuale forense di appoggia i quesiti referendari dando supporto ai comitati per il Sì”. “Il complesso tecnicismo dei quesiti – prosegue Gennaro Torrese – di difficile comprensione perché i referendum sono di natura abrogativa e quindi devono eliminare parti di leggi già esistenti, vanno spiegati con semplicità per fare comprendere quali sono gli scopi e quali le ricadute nella vita di tutti i giorni”. Per questo motivo - recita il comunicato - l’avvocatura regionale, con tutti gli ordini dei due distretti di Corte di Appello, intende impegnarsi con assemblee aperte alla cittadinanza insieme ai comitati per il Sì: “L’approvazione dei quesiti referendari – conclude il presidente dell’unione regionale dei fori campani – in uno alla cosiddetta legge Cartabia di prossima promulgazione, ridisegnerà ruoli e funzioni del Consiglio Superiore della Magistratura e dei giudici e finalmente imporrà regole che remino i magistrati più attenti e più produttivi, bloccando le progressioni in carriera degli altri. Tutto questo si potrà ottenere se i cittadini andranno numerosi alle urne, favorendo il raggiungimento del quorum”.