SCATENI/ Appalti, terreno fertile per la semina delle cosche


Articolo pubblicato il: 01/06/2019 17:19:46

Prevenire in assoluto è più saggio che curare e questo incontestabile principio si adatta alla perfezione per contestare l’intenzione di Salvini di sospendere per due anni, con un emendamento al decreto sblocca cantieri, il codice appalti  progettato per sventare il rischio di infiltrazioni mafiose. Giuseppe Massafra, segretario confederale della CGIL, ha sintetizzato così l’ammonimento al governo di non procedere con l’emendamento nella fase cruciale dell’affidamento degli appalti:  “Quella di Salvini non può più essere considerata una follia. È piuttosto un disegno lucido che regala alle mafie e alla corruzione spazi enormi di agibilità. Un disegno, fatto passare per salvifico, che sta invece dalla parte della illegalità e porta il Paese verso il precipizio. Un disegno, non è un caso, che si accompagna ai tentativi di Salvini di delegittimare la magistratura”. Prescindiamo pure dal diritto inalienabile di esprimere la propria opinione: Massafra non accusa il ministro dell’Interno di essere mafioso, gli imputa le conseguenze (un “regalo alle mafie”) dell’espulsione dal decreto del deterrente per evitare in partenza il rischio di appropriazioni indebite degli appalti, terreno fertile per intrusioni di Camorra, ’ndrangheta e mafie. Arriva puntuale l’intimidazione del ministro. Fa sapere di voler querelare il sindacalista, che sulla questione si è così espresso: “Proseguiremo la mobilitazione, anche durante la discussione parlamentare, per scongiurare l'approvazione di una legge pericolosa per il settore degli appalti, per i lavoratori e per tutto il Paese. Ci rivolgiamo alle Istituzioni e a tutte le forze sane di questo Paese affinché non smettano di pretendere che legalità, trasparenza, valore e dignità del lavoro siano i cardini di un sistema virtuoso e i presupposti irrinunciabili per il Paese”. Alla minaccia del vicepremier leghista, Landini, segretario nazionale della CGIL, risponde “Se Salvini vuole querelare 5 milioni di iscritti ci quereli tutti ma non svii la discussione. La Cgil non ha mai detto che Salvini fosse mafioso o corrotto. Ha detto che quei provvedimenti sono sbagliati cosa che è sotto gli occhi di tutti. L'ha detto anche Cantone (presidente Autorità Nazionale Anticorruzione) che  siamo di fronte al rischio concreto di infiltrazione mafiosa cambiando quelle norme. Invece di fare gazzarra, pensi a togliere leggi che non vanno bene”. 
Pensi anche al pericolo dell’Italia di diventare maglia nera in coabitazione con la Grecia, come lascerebbero intendere il continuo, pericoloso e oneroso balzo in su dello spread e la probabile sanzione della Ue che boccia la politica economica dell’Italia. 
Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl: “"Siamo interdetti perché il codice degli appalti nasce proprio per affrontare con estrema serietà il contrasto alla corruzione e alle mafie negli appalti pubblici. Non c'è dubbio che il testo possa essere migliorato, nei tempi e nei modi, ma sospenderlo per due o tre anni significa un passo indietro pesante, controproducente, sia sulla sicurezza del lavoro che sulla legalità e la trasparenza”. Il presidente M5S della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra ha definito l’emendamento un “grimaldello per le mafie”. Salvini querelerà anche lui? A proposito di mafia ecco il caso di un paio di preti che vantano amicizie con boss mafiosi. C’è la richiesta della DDA e del pubblico ministero di processare Graziano Maccarone (Mileto)e Nicola De Luca (Tropea), preti accusati di tentata estorsione aggravata da “modalità mafiose”. Per rientrare in possesso di novemila euro prestati  a un conoscente hanno vanato amicizie con la cosca Mancuso di Limbadi. Don  Maccarone avrebbe avuto in due mesi numerosissimi contatti telefonici, soprattutto tramite messaggi a sfondo sessuale, con la figlia invalida del debitore, alla quale chiedeva di inviargli foto compromettenti e di farsi mandare indumenti intimi usati dalla ragazza. Due bei tipetti. Messaggio ai cattolici, a quelli veri che non vanno a messa tanto per fare qualcosa di domenica mattina: quando sarete chiamati a votare di nuovo, per decidere a chi affidare il governo del Paese, recuperate dalla memoria il Salvini blasfemo che strumentalizza il rosario e la croce  per far dimenticare la disumanità dei respingimenti che costano la vita nel nostro mare a chi fugge da guerre, violenze, fame. Ricordate la sua invocazione alla Madonna perché soccorra il governo, come se la Madonna potesse passare su a razzismo e senofobia e non cancellate il ricordo dei fischi diretti al vostro papa durante il comizio in piazza Duomo a Milano.
Luciano Scateni.