SCATENI/Azzurro sbiadito: Genoa – Napoli 0 a 0


Articolo pubblicato il: 22/09/2016 21:25:22

Cinquanta sfumature di grigio nel Napoli visto a Marassi e ovviamente l’erotismo dell’omonimo film non c’entra niente. C’entra l’opacità di della squadra che perde meritatamente la vetta del campionato. Yuric, omologo di altri tecnici che l’hanno scorso hanno fermato gli azzurri con una sapiente strategia di interdizione, grinta e determinazione, ha trovato il bandolo della matassa prima ancora che le squadre scendessero in campo. Marcatura a uomo, asfissiante su Jorginho, regia del Napoli oscurata e  pressione a tutto campo che ha messo in crisi il palleggio prolungato che Sarri privilegia in preparazione di incisive verticalizzazioni. In altre parole Yuric ha sottratto cavalli vapore al motore degli azzurri. Il resto si deve addebitare alla serata no di gran parte degli undici messi in campo dal tecnico azzurro (a proposito tutti stranieri al via nel Napoli): scarso il contributo di Hysaj e Ghoulam sulla fasce, sottotono e molto impreciso Mertens, combattivo ma niente di più Allan, onesto il lavoro di Albiol e Koulibaly, Jorginho impedito a svolgere il ruolo di metronomo. Il solito generoso Callejon è stato più prezioso come difensore aggiunto che in attacco e per Milik nessuna opportunità di esprimersi come ariete, per mancanza di palloni giocabili. Gli unici elogi senza se e senza ma sono per il capitano, che ha dovuto supplire in regia a Jorginho e come sempre ad Allan che non è dottato della vocazione a costruire gioco e per Reina che ha salvato il Napoli dalla sconfitta con interventi prodigiosi su Pavoletti, uscito al 30° per infortunio muscolare e su Simeone che a tempo quasi scaduto avrebbe regalato la vittoria al Genoa senza il “miracolo” del portiere spagnolo. Detto questo è giusto ricordare l’assist di Callejon per l’accorrente Hamsik che al volo ha fatto tremare la traversa (19° del primo tempo) e i due penalty a favore degli azzurri “non visti” dall’arbitro Damato e dai suoi  assistenti per un mani di Ocampos e un fallo su Milik in area di rigore. Poco comprensibile la gestione cambi di Sarri. Non si può chiedere sistematicamente a Gabbiadini di entrare nel vivo della partita quando manca una manciata di minuti al 90°, a Zielinski e Insigne di cambiare faccia al Napoli a metà del secondo tempo. Per dirla in due parole gli azzurri non hanno meritato più del pareggio e hanno riproposto i disagi di un anno fa, quando soffrivano incontrando squadre tecnicamente inferiori ma decise a vendere cara la pelle. Ma poi: quando saranno pronti i Giaccherini, Maximovic, Rog, Tonelli? L’impressione è che le energie dei soliti undici o dodici non siano infinite.

Luciano Scateni