SCATENI/Che tempo pazzo che fa


Articolo pubblicato il: 25/11/2016 16:24:10

Semprini flop

Chi ha deciso di prelevare il collega Semprini, che svolgeva diligentemente il suo lavoro con il network di Murdock e lo ha importato in Rai? Non lo sapremo mai e nessuno pagherà per averlo proiettato nel dopo Ballarò sottratto a Massimo Giannini, a sua volta distolto dalla vicedirezione della prestigiosa Repubblica nella fase storica dei talkshow che hanno nauseato gli italiani, stufi di risse, solite facce e nessun costrutto. Il flop di Semprini è la conseguenza della brutta copia dei confronti elettorali organizzati per la prima volta da Sky, con regole rigide e tempi certi per gli interventi dei competitor. In Rai non ha funzionato e “Politics” scompare dall’orizzonte televisivo del nuovo vertice aziendale che lo aveva promosso. Di qui la domanda: ma nell’esercito di giornalisti del servizio pubblico non c’era chi potesse sacrificarsi con l’esperimento “Politics?

Che tempo pazzo che fa

Un luogo comune, dettato dalle bizze di meteo, racconta al popolo che non esistono più le cosiddette mezze stagioni, cioè primavera e autunno. Al sud del Paese sembra che anche l’inverno abbia perso i suoi storici connotati. Per fare qualche esempio: in pieno Novembre il tempo è pazzo al posto di Marzo. Parlo di Napoli: oggi piove e scende il mercurio nel termometro, domani sole pieno e abbronzatura estiva. Le rose fioriscono a Maggio? Una volta. Alle soglie del prossimo Dicembre le rose sbocciano sprezzanti della data in calendario. Un’occhiata al mondo mostra anomalie clamorose e preoccupanti. In Giappone, a Tokio, dopo una pausa meteo di cinquant’anni, nevica, al Polo Orsi e Renne a rischio (80mila morte in dieci anni per le temperature miti), Francia e Spagna sotto il gelo e in Africa la terra si spacca per la siccità. Non c’è più religione meteorologica.

Sessismo informatico? I nomi su Facebook

Laura Boldrini, presidentessa della Camera, terza carica dello Stato, è oggetto di sessismo. Specialmente odioso è un cosiddetto uomo delle istituzioni, il rozzo Salvini, che l’ha insultata definendola “bambola gonfiabile senza vergognarsene e non meno Grillo che nel suo blog ha invitato i lettori a dire cosa farebbero in auto con la Boldrini. Lei, stufa di offese in parte anonime, cioè vigliacche, ma molte firmate, ha deciso di pubblicare su facebook i nomi di quanti le inviano messaggi sconci o comunque offensivi. Ben fatto. A proposito di donne il caso di un’azienda di consulenze che in concomitanza della giornata contro la violenza delle donne del 2015, ne ha assunte 95. Risultato? I ricavi sono cresciuti di circa il 13 per cento.

La lady insulti

Tale marito, tale moglie. Cioè tale Brunetta, tale la consorte Tommasa Ottaviani, detta Titti, diminutivo che farebbe pensare a un’innocua signora della buona società, magari impegnata in attività di beneficienza. Niente più lontano della verità. La Titti si è dilettata in falsi Twitter, sotto le mentite spoglie di Beatrice di Maio. Con questo nome ha inviato una serie di messaggi offensivi nei confronti del Presidente della Repubblica, di Renzi, del ministro Del Rio, eccetera, probabilmente per farsi bella agli occhi del marito che a sua volta non risparmia contumelie contro il governo. Come ha reagito Brunetta è un capolavoro di fuga dalla realtà. Ha commentato, delirando, che si è di fronte a una “costruzione complottistica da spectre (leggi 007), una macchina del fango, una follia, un boomerang (?)”. E a proposito degli insulti “Fanno parte del linguaggio della rete”. Brunetta, per chi non lo ricordasse, è il capogruppo alla Camera di Forza Italia. Luciano SCATENI