SCATENI/Con rinnovata mediocrità, il pari del Napoli con il Torino. 1 a 1


Articolo pubblicato il: 24/12/2020 10:31:20

Fingiamo che sia oramai notizia stantia, cioè da archiviare fino alla data in cui Napoli e Juventus si confronteranno sul campo, cioè a prescindere dal contenzioso che ha visto la formazione bianconera provare a intascare, ’a tavolino’, senza giocare, i tre punti del match con gli azzurri, con la forzatura, inospitale di presentarsi in campo pur essendo informati della mancata partenza da Napoli della squadra partenopea, fermata dalla Asl per evitare il rischio di contagi Covid. Due anomale sentenze hanno inflitto agli azzurri la doppia penalità dello 0 a 3 e della sottrazione di un punto dalla loro classifica. Il giudizio ‘pro domo’ Juve è stato cancellato dal terzo grado di giudizio, ha restituito il maltolto e ha spazzato le faziose interpretazioni del ‘fatto’ esternate dalla maggior parte dei media con le redazioni da Roma in su. Nel frattempo il Napoli è incappato in un paio di incidenti di percorso, in prestazioni con il segno meno-meno.

Per la ‘dernier’ del 2020, con il campionato sconquassato dal coronavirus e la Lega costretta al tour de force di due partite alla settimana, la giornata numero 14 propone un Napoli da sottoporre a risonanza magnetica dalla testa, per capire se ha tutte le rotelle a posto per sapere se ha piedi ‘buoni’ come ha raccontato il 4 a 0 della straripante vittoria sull’Atalanta, o anchilosati come hanno sentenziato le sconfitte con Inter e Lazio. In teoria, ma con il calcio fidarsi delle apparenze non è cosa saggia, il Torino ospite del Maradona Arena, non avrebbe credenziali di qualità per contrastare gli azzurri alla pari. E però: il corposo organico di cui dispone Gattuso sembra attraversare una fase di sottopeso: Oshimen convalescente, Mertens pure, Koulibaly e Lozano fuori lista degli arruolabili per acciacchi rimediati dalla veemenza dei laziali. Allora turn over della difesa e chissà che non c’entri il recente fallo da rigore di Ospina, dunque Meret in campo. Fuori Fabian, brutta copia dello straordinario propulsore di una stagione fa e avanti, senza alternative, Politano-Insigne a destra-sinistra di Petagna. Rientrato Singo fra i granata, Giampaolo prepara la partita per un 3-5-2 che sembra da qualche tempo il rifugio abituale in un assetto difensivo-diga, che conta sulle chance del contropiede, ovvero su Belotti. C’è da capire se e quanto la ‘riabilitazione’ del Coni è galvanizzante per gli azzurri, ovvero un plusvalore da mettere in gioco di là dalla distanza tecnico-tattica con i granata. Il match si presenta anche come test per capire se la momentanea carenza di personalità della squadra è sintomo di una patologia transitoria o al contrario è male organico. Il compito non è certo missione impossibile. Il Torino di Giampaolo digiuna da tempo e naviga nelle acque perigliose del fondo classifica con sette punticini. Ma attenzione a Belotti, già a nove gol all’attivo. Napoli con la maglia biancoazzurra a strisce verticali,  in onore dell’Argentina di Maradona. Dopo gli anticipi di ieri (Juventus 0, Fiorentina 3), la graduatoria della serie A racconta che il Milan è in testa con 31 punti, seguito dall’Inter a 33 (nel pomeriggio ha battuto il Verona per 2 a 1) e dal Napoli a 25, con un punto in più della Juve che è alla pari con la Roma. Si gioca, arbitra il romano Paolo Valeri, pronti via…

Primo angolo degli azzurri al terzo, rinvia la difesa. Come da qualche tempo i cross dalla destra di Di Lorenzo sono fuori misura, da rivedere forza e direzione. Torino prudente e qualche imprecisione di troppo degli azzurri negli scambi. Punizione conquistata da Zielinslki da posizione molto interessante. Batte Insigne, sulla barriera. Petagna fa sentire il peso della sua stazza al cento dell’attacco: dato interessante. Conclusione a rete dell’ex Verdi, dopo una fuga che la difesa non controlla a dovere. Meret impegnato in una parata non facile. Napoli d’attacco, ma latita ancora la finalizzazione che porta al gol. Ci prova Politano con la solita conversione al centro, tiro respinto. 19 sul cronometro. È fitta la barriera difensiva dei granata, non facile da perforare. Belotti ha spesso la meglio con la sua velocità sui difensori azzurri, ed è nel suo bagaglio tecnico. Grande conclusione, di poco a lato, a conferma delle doti di goleador. Napoli a passo lento, così non va. Francamente? È difficile capire come il Torino sia sul fondo della classifica. È squadra ben organizzata e con un Belotti in grande forma. Una sua ginocchiata colpisce la schiena di Demme, che ne risente… e come. Chiede il cambio, entra Elmas, protagonista di buone prestazioni. Ancora imprecisione e lentezza del Napoli. Angolo per il Torino al 31esimo e corner bis su tentativo di Izzo. Rischio per Meret. Sembra il Napoli approssimativo delle ultime partite e la punizione del ritiro forse non è servita granché. Anzi. Azzurri senza personalità e grinta. Gattuso deve fremere in panchina. Hysaj alle stelle su servizio di Elmas. Granata quasi sempre primi sui palloni vaganti. Boh? Gli unici a provare accelerazioni e verticalizzazioni sono Insigne e Zielinski. Gioco come definirlo, rude, dei torinesi, che proprio non fanno complimenti. Legnata di Zielinski al minuto 40, pallone di poco a lato e il tempo vola via. Di nuovo il polacco al 43, tiro centrale, dopo troppi metri percorsi a grande velocità. Il riposo è vicino e lo 0 a 0 non si schioda dal tabellone luminoso.  Dubbi sulla possibilità che l’intervallo consenta a Gattuso di trasformare il Napoli, ma l’ottimismo non costa niente e allora la parola ai prossimi 45 minuti. Second time. Cronaca in stand by, c’è poco di straordinario da raccontare, incluso l’ennesimo corner conquistato al sesto da Zielinski ma senza conseguenze. Insigne batte una punizione dalla sua ‘mattonella’. Vediamo. Barriera fittissima, Sirigu la neutralizza. Belotti porta lo scompiglio nella metà campo degli azzurri e guadagna un angolo. Il Pallone arriva a Izzo che solo soletto colpisce mal, ma rimbalza e inganna Meret. Fortuna e patatrac del Napoli al minuto 57. Niente di nuovo purtroppo, Napoli ancora una volta costretto a inseguire e seri dubbi sulla concentrazione difensiva di Manolas, Maxsimovic, Di Lorenzo e Hyasj. Il Torio, galvanizzato diventa quasi autorevole e comunque controlla senza problemi la timida reazione degli azzurri. In 60 minuti neppure un pericolo vero per la porta di Sirigu.  Gattuso spera nell’intraprendenza di Lozano, reduce da un infortunio e richiama Politano in panchina.  Fabian, che ha un buon tiro dalla distanza per Elmas? Perché no?  Ho Anticipato la decisione di Gattuso su Fabian, in campo al posto di Bakayoko, Mario Rui per Hysaj, Llorente per Petagna. Poco più di quindici minuti al 90esimo. Come al solito Lozano subisce calcioni e finisce steso sull’erba del Maradona Stadium. La tastiera del computer è in pieno riposo, per mancanza di emozioni da raccontare e il tempo passa. Dieci minuti per evitare una sconfitta con sicure conseguenze sulla credibilità del Napoli a guida Gattuso. Crampi per Rincon, che va in panchina. Ci provano Belotti, autore di un’altra straordinaria prestazione, e Lozano, ma non succede nulla. Si avvicina pericolosamente per il Napoli il the end di una brutta partita. In panchina il ‘gallo’ per Zaza e Lukic per Meitè. Nervosismo degli azzurri e falli a ripetizione sui portatori di palla granata. Sei minuti di recupero. Azzurri in affanno e assalto molto tardivo alla porta di Sirigu. Ci vuole un capolavoro di Insigne per interrompere la noiosa monotonia di attacchi sterili. Il capitano converge quanto basta a trovare un prodigio balistico a due minuti dal fischio finale. Gol da antologia. Il Torino stringe i denti. Prendere un secondo gol sarebbe una beffa amarissima. Arriva lo stop, 1 a 1 finale e un Napoli così, detto con grande rimpianto, non sembra in condizione di andare molto lontano.  

Luciano Scateni