SCATENI. FIAT voluntas sua


Articolo pubblicato il: 29/04/2018 11:51:28

Non c’è ombra di campanilismo nella legittima indignazione per i favori di cui la potente armata Juventus gode per il duplice coccolamento che le riservano i media (e sarebbe già un grave indizio di parzialità paraeleghista) e la stortura interessata degli arbitri. Non chiedetevi come, il potere sa come addomesticare gli uni e gli altri e con un pur modesto sforzo di fantasia non è difficile capire come avviene se hai alle spalle un mega gruppo industriale.

Esiste una strategia della stampa sportiva per glissare sull’abilità dei “fischietti” e mascherare la benevolenza che consente alla Juventus di avere la meglio in campo anche quando non lo meriterebbe: all’indomani di partitte mal dirette il commento è: “L’arbitro X,Y, non era in forma”.

Il caso di Inter-Juve lo rappresenta con lucida evidenza. Ieri sera, senza le “sviste” di Orsato l’esito della sfida Inter-Juve avrebbe concesso al Napoli, in caso di vittoria sulla Fiorentina, di sorpassarla. Gli osservatori obiettivi hanno scandagliato al microscopio dell’obiettività cinque episodi della partita che hanno consentito ai bianconeri di uscire dal Meazza con tre punti in tasca. Fossero decisivi per l’assegnazione dello scudetto Agnelli e compagni avrebbero ben poco da festeggiare.

Dunque: la Juventus va in vantaggio al minuto 15 del primo tempo. Come? Costa, (fallo di mano in area di rigore non rilevato) va in gol dopo un tocco di Matuidi che comunque lo mette in fuori gioco. Gol da annullare, ma Orsato indica il centro campo. Tre minuti dopo Vecino in un normale contrasto di gioco commette un fallo su MandzuticInizio modulo

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 . Ammonizione? Orsato consulta i colleghi del Var (purtroppo anonimi e sarebbe bene capire chi erano) ed espelle il giocatore interista. Mille arbitri obiettivi avrebbero punito il fallo al massimo con l’ammonizione (prima decisione di Orsato). L’Inter giocherà tre quarti dell’incontro in dieci contro undici. La valutazione si ribalta quando a commettere un fallo analogo su Rafinha è lo juventino Pjanic. Orsato non lo ammonisce e sarebbe il secondo cartellino giallo, dunque espulsione. Pjanic è graziato e la decisione impedisce di ristabilire la parità numerica in campo. Orsato questa volta non ricorre al Var. L’incredibile arbitro convaliderebbe al 50° un gol di Matuidi in fuori gioco. Le proteste dei nerazzzurri lo costringono a chiedere il parere del Var che conferma l’irregolarità. Gol annullato. Pjanic ci riprova e commette un secondo fallo da ammonizione, ma Orsato “sorvola” e l’ammonizione colpisce l’interista D’Ambrosio per proteste. Si può coniare un nuovo detto popolare: “Una volta, passi e anche due volte, tre, quattro. Se qualcosa di “insolito” raggiunge quota cinque, come nel caso di Orsato,…gatta ci cova”. Ovvero, Fiatvoluntas sua. 

Luciano Scateni