Scateni. Fortuna cieca? Sì, no, forse/ In tema di benevolenza della dea bendata/ Ancora/ Stessa "sorte" per Mohammad Basheer/...


Articolo pubblicato il: 01/09/2017 18:44:54

Fortuna cieca? Sì, no, forse

Vive di lotterie il mondo dei poveri, ma tenacemente ottimisti, degli scommettitori per vocazione, di chi nasce con la mitica camicia e lo scopre quando compra un biglietto del Powerball ed è sommersa dalla valanga di 758 milioni di dollari, premiata dalla riffa americana per aver azzeccato i sei numeri estratti (6,7,16,23,26 + il rosso 4) equivalenti agli anniversari dei familiari. Attenzione non li giocate, sono appena usciti. La fortunata? Mavis Wanczyk, infermiera. Immediata telefonata al capo: bye, bye, per me il lavoro è kaputt. Forse qualcuno ricorda il Charles Laughton di un film in bianco e nero. nel ruolo di uno di centinaia impiegatucci schiavizzati da direttore. Alla notizia di una imponente vincita, Laughton abbandona il posto di lavoro, entra nella mega stanza del capo e gli rivolge una pernacchia alla Eduardo.

In tema di benevolenza della dea bendata, il caso di Rosa Dominguez, ragazza americana di 19 anni, che con dieci euro di spesa (due gratta e vinci, acquistati in luoghi diversi ) ha incassato 655.555 dollari.

Ancora. Una “gratta-e-vinci-scettica” ha comprato un biglietto per dimostrare al marito gli che la fortuna non esiste. La buona sorte l’ha sbeffeggiata e come: ha vinto la bellezza di un milione di dollari. La pessimista sbugiardata si chiama Glenda Blackwell, North Carolina, e sembra che il marito non abbia infierito, che abbia glissa sulla scommessa “fortuna esiste” (anzi, l’ha benedetta).

Stessa “sorte” per Mohammad Basheer, che pochi giorni dopo un disastro aereo a Dubai, che per lui non ha avuto conseguenze, ha vinto un milione di dollari alla lotteria.

Per fortuna la fortuna (sorry per il bisticcio onomatopeico) non è cieca. Ha visto bene e non una sola volta, ma per vent’anni filati. Ogni settimana ripagherà un uomo disoccupato e malato (vuole rimanere nell’anonimato) con cinquecento euro o, una tantum, con l’intero importo, pari a 500mila euro. E’ accaduto in provincia di Pordenone a un uomo disoccupato e malato.

Fortunata più delle altre diciannove regioni italiane è la Puglia. Dall’inizio dell’anno ai suoi cittadini ha donato premi per oltre 100 milioni. Ultimo protagonista di vincite (500 mila euro) un anonimo giocatore barese, segno zodiacale pesci (chi l’ha scoperto se non si sa chi è?)

Che dire di Thaddè Prate, direttore di una casa d’aste parigina. Nel cassetto di un vecchio scrittorio, ricevuto da un pensionato, ha trovato un disegno, che l’esperto d’arte Patrick de Bayser ritiene di Leonardo da Vinci, valore di 15 milioni. Carmen Bambach, del Metropolitan Musem of Art di New York, ha confermato, sbalordita, la paternità del disegno.

La gente con sufficiente sale in zucca si è chiesta “ma chi glielo fa fare? Perché un uomo ricco, già potente di suo, s’inventa professionista della politica, mestiere oneroso e stressante? La risposta è in poche righe di introduzione all’ inchiesta del Fatto Quotidiano. Queste: “I guadagni extra di Mediaset con Berlusconi al governo: 1,1 miliardi. Gli effetti positivi sui conti del Biscione: +123 milioni l’anno, grazie alla sua “discesa in campo”. Ovvero, gli effetti economici del gigantesco conflitto d’interessi col quale Berlusconi è stato per quasi dieci anni a capo del governo e dominus della tv privata e pubblica in Italia”. Risposta convincente? In questo caso si può escludere la mano della fortuna cieca. Tutt’altro. Furbizia, buon uso dell’intuito sulle opportunità di tuffarsi in un mare di monete d’oro per un soddisfacente e lauto plagio di Paperon dei Paperoni. Quesito sodisfatto.

Luciano Scateni