SCATENI/Il difficile “buon anno” del mondo


Articolo pubblicato il: 30/12/2016 17:02:34

C’è del vero? Era attendibile l’unanime pronostico dei sondaggisti sulla vittoria di Hillary Clinton alle presidenziali Usa? E’ fondato il sospetto del presidente uscente di invasioni telematiche nel sistema americano di spoglio dei voti che hanno eletto Trump? Avevano fondamento il timore di brogli e la spavalderia del tycoon in contrasto con le previsioni generali che lo volevano perdente, seppure di misura? E Obama ha prove nel cassetto di intrusione degli hacker di Putin nel voto? C’è un nesso tra gli attestati di affettuosa amicizia di Trump con il presidente russo e il presunto intervento che avrebbe falsato il risultato elettorale? Un’ultima domanda: che razza di mondo riserva il terzo millennio al popolo della terra?  Ha proprio torto chi esprime nostalgia per il tempo che ignorava i pochi pregi del cosiddetto progresso e i suoi troppi difetti? In attesa dei guai che Trump si appresta a compiere in danno dell’intera umanità, Obama risponde  alla supposta ingerenza di Putin nel delicato sistema elettorale americano con l’espulsione di ventinove diplomatici russi, imputati di complicità nei brogli e il ras sovietico risponde con la chiusura di una  scuola per l’apprendimento dell’inglese  e il foglio di via per 35 diplomatici Usa. Gli esperti ritengono che sia solo l’inizio di una nuova glacialità tra i due giganti nella fase più problematica delle controversie internazionali dalla fine della seconda guerra mondiale, con l’area del Medio Oriente devastata dalla guerra, le ambiguità nella lotta al terrorismo e i contrasti sulla difesa della Terra dal pericolo di estinzione, formalizzato dalle previsioni catastrofiche della Nasa e di gran parte della scienza. L’auspicio di un futuro migliore è da inveterati ottimisti, perciò utopico. Ci vorrebbe uno speciale elisir, magari un mix di erbe celesti, uno sguardo generosamente benevolo sull’umanità, chissà gettato nello spazio da esseri perfetti che la fantasia dell’uomo ritiene presenti nella sconfinata idea di universo. Sicuramente non è sufficiente la buona volontà dei pochi giusti che popolano la Terra. E’ sogno utopico portare in pareggio povertà e ricchezze, abbattere ogni forma di prevaricazione mafiosa, cioè l’azzeramento violento dei diritti e della giustizia, ripristinare il rispetto di mari e foreste, fiumi e laghi, specie animali spinti all’estremo dell’estinzione, seppellire  la degenerazione globale degli egoismi, il revancismo che trova proseliti in entrambi gli emisferi, il mito della felicità prodotto della ricchezza. Pessimismo?  L’accusa è smentita ogni giorno dalle pagine di cronaca dei quotidiani, dalle rappresentazioni visive di telegiornali e approfondimenti, dall’invasione di programmi obnubilanti, scritti per mascherare il peggio delle società con indulgenza per l’evasione, il fatuo, la stabilità  dei sistemi dominanti. Il tradizionale augurio di “Buon Anno”, enfatizzato da chi può con champagne e fuochi pirotecnici, a pensarci con spirito anticonformista si propone come un rito antagonista della previsione di Cassandre che il futuro sembra orientato a confermare. Ma è un rito e per la sua natura di prassi consolidata mantiene il suo valore di spes, definita dai latini ultima spiaggia per non piangersi addosso. Basta dividere  in due la data in arrivo e tirare un frego sulla seconda parte, sul 17, che per i superstiziosi porta male.

Ps Sembra che la minaccia di Putin di espellere i diplomatici americani sia rientrata e trasformata in un invito per Capodanno. Fosse confermato sarebbe un gesto di distensione bene augurante. E il via al 2017 meno preoccupante.  

Luciano Scateni