SCATENI. Il Mertens che ci mancava. Due del quattro a zero con la Lazio


Articolo pubblicato il: 28/11/2021 23:10:00

Una volta il progetto fallisce? Pazienza, due volte è proibito, nel calcio è peccato mortale. Nel pieno dell’euforia per la celebrazione del mito Maradona che Spalletti, benché avvezzo a feste ha commentato “Mai visto uno smarrimento del genere nella storia del calcio”, quasi passa inosservato il prematuro dono di Natale al Napoli del Milan che tra le mura amiche di San Siro ha la peggio con lo spavaldo Sassuolo per un gol a due. Ecco una ragione in più per gli azzurri di non subire psicologicamente il triplo forfeit di Osimhen, Anguissa e Politano. I 40mila che tributano l’omaggio al ‘pibe de oro’ a un anno dalla scomparsa si augurano di completare la giornata speciale con il successo di stasera contro la Lazio di Sarri (sarebbe da tifosi modello non fischiarlo, nel ricordo dello spettacolare calcio che ha regalato a Napoli, ma purtroppo i fischi arrivano, peccato) dell’ex Hysaj e di un napoletano come Immobile, a suo tempo non ingaggiato dalla squadra della sua Città. Il successo, e l’appagante solitudine in vetta alla classifica chiuderebbe sontuosamente il giorno della grande nostalgia per il Napoli di Maradona. Per una scelta obbligata, Spalletti è costretto a clonare l’‘invenzione’ di Sarri del triangolo offensivo dei ‘piccoli’: la variante è a destra, dove Lozano è nel ruolo di Callejon, emigrato a Firenze.  Non sarebbe dispiaciuto inizialmente il vertice offensivo a tre con Elmas sulla fascia destra, ma le decisioni, spettano al tecnico toscano e allora è d’obbligo, sperare negli ‘uno contro uno’ del messicano, mancati nelle ultime prestazioni e immaginare gli effetti della possibile alternanza Lobotka-Demme. Sullo sfondo la mole di fatti e personaggi del Maradona day, la convergenza su Napoli della passione mondiale per la magia che il più grande calciatore di tutti i tempi ha inventato all’ombra del Vesuvio. I fan del calcio parlano di pagina storica di questo sport popolare in tutto il mondo. 40mila sulle gradinate e nella tribuna d’onore, sonora la curva B. Tre ex del Napoli nella Lazio: Sarri, Reina, Hysaj. Statua di Maradona a bodo campo. In tribuna Ferlaino accanto a De Laurentiis. Arbitra Orsato e il Napoli non fa salti di gioia per questa designazione, che ricorda precedenti spiacevoli. Il via con 4 minuti di ritardo. Piove a dirotto, anche nella tribuna centrale, antico e irrisolto problema dello stadio progettato da Cocchia e deturpato con l’oscena copertura in ferro.  Napoli subito aggressivo e quando il cronometro segna il minuto numero 7 azione travolgente degli azzurri. Lozano per Mertens, il suo tiro deviato, irrompe il solito Zielinski e Reina deve raccogliere il pallone in rete. 1 a 0.  Passano appena tre minuti e Dries Mertens, l’amatissimo ‘Ciro’, servito da Insigne, mette a sedere Patric con ‘un passo di danza’ e libera il destro. Pallone in rete, 2 a 0. Il cielo si impietosisce e attenua la pioggia battente. Solo Napoli in campo e pericolo costante per i romani. La Lazio non adotta marcature strette e con le qualità degli azzurri è un rischio incomprensibile. Bene Lobotka, bene Mario Rui, bene Ospina ma tutta la squadra gira a mille. Luis Alberto su cross di Milinkovic, grande risposta di Ospina. Corner e Acerbi coglie di testa la traversa. Allora, capito perché Mertens sembrava un leader smarrito? Spalletti gli aveva proposto il niente, ovvero una posizione ibrida, né centrale, né sulla fascia e neppure di centrocampista puro. Tornato finto nove, come ai tempi di Sarri, è ridiventato il ‘Ciro’ inarrestabile goleador. Il 3 a 0 arriva con una sua magia. Da Fabian a Lozano, assist per Mertens, pallone insidioso e Reina è superato. 3 a 0, minuto 29.  Povero Sarri, ma perché marcature così blande? Spogliatoi e che Napoli, che Mertens, che 3 a 0! E ora al Napoli tocca smentire la regola di un tempo a mille e l’altro in sordina. Lazzari al posto di Patric, Lazio più offensiva e attenzione alla fascia destra dove agisce. Piove gli adoratori del pibe de oro dicono che sono le sue lacrime di gioia per il 3 a 0 degli azzurri. Fantasia partenopea! Zaccagni per Felipe Anderson. Ci auguriamo di sbagliare, ma il Napoli non sembra tonico come nel primo tempo e Lazio più intraprendente. Basic per Milinkovic. Elmas per Mertens ‘gol machine, Ciro’ e standing ovation, Petagna per Lozano al minuto 64. Non piove. Come pronosticato il Napoli del second time non è quello dei primi 45 minuti. Demme per Zielinski.  S’infortuna Pedro gli subentra Raul Moro, fuori anche Cataldi, dentro Leiva. Ritmo lento, la partita diventa noiosa, Napoli in fase di melina per non correre pericoli, ma Fabian Ruiz non ci sta e punisce Reina non perfetto. 4 a 0 al minuto 85. Fuori proprio Fabian e Mario Rui, entrano Malcuit e Ghoulam. Azzurri e laziali tiano il freno per risparmiare energie. Prossimo impegno del Napoli a Reggio Emilia mercoledì, contro il Sassuolo che ha battuto il Milan a San Siro.

Luciano Scateni