SCATENI. In dieci via libera degli azzurri allo Spartak: 2 a 3


Articolo pubblicato il: 30/09/2021 23:29:05

In dieci via libera degli azzurri allo Spartak: 2 a 3 Il Maradona Stadio, tra poco parlerà in napoletano (speaker Lorenzo Insigne “Ciro Mertens”, partenopeo adottivo, che finalmente sembra aver lasciato allo studio del fisioterapista gli ultimi esiti di un infortunio grave. Bentornato. Sul fronte opposto gli undici dello Spartak Mosca. Se dicono qualcosa di interessante lo fanno ovviamente in russo e si capiscono solo tra loro. Siamo di nuovo allo stressante lavoro calcistico bisettimanale, che per gli azzurri significa impegni di campionato e competizione europea, step decisivo per accedere alla Champions League, al suo prestigio, ai di milioni che spettano a chi vi partecipa e soprattutto a chi la vince. Secondo copione, Spalletti arriva alla sfida di stasera mettendo le mani avanti per prudenza strategica. Dovesse andar male ricorderà di aver definito ‘difficile’ il confronto-scontro con gli uomini di Rui Vittoria. È la seconda giornata della fase a gironi di Europa League. Al primo turno gli azzurri, in trasferta britannica, hanno strappato un pari al Leicester. I russi, terzi nella classifica del loro Paese, sperano di riscattare la sconfitta dell’esordio in Europa subìta dal Legia Varsavia. Il tecnico portoghese elogia il gioco del Napoli, ma non lo teme: “Tutti pensano che per il Napoli sarà facile batterci ma noi dobbiamo restare concentrati e mostrare la nostra personalità”. Che sia da prendere in considerazione è dimostrato dal minimo ricorso al turnover di Spalletti. A riposo solo Rrhmani, Mario Rui, forse Anguissa (salvo a ricredersi se sarà necessario contare anche su di loro). Sullo sfondo rimane il dubbio sulla priorità che società e giocatori assegnano alla serie A o all’Europa. Arbitra Kruzliak, al Var l’olandese Blom, previsti diecimila tifosi sulle gradinate dell’ex San Paolo.  È record? Sicuramente è un gol da Guinnes dei primati. Dopo dieci secondi dal via pallone da Petagna a Insigne. Solito cross teso a scavalcare tutta la difesa, il portiere Maxsimenko smanaccia il pallone, irrompe Elmas ed è uno a zero. Sono passati 12 secondi. Il Napoli ne trae slancio per assediare lo Spartak, tramortito. Grandissima azione corale degli azzurri, Insigne fa fuori tutto il pacchetto difensivo dei russi con lanci come sempre perfetti. Batti e ribatti il pallone finisce a Petagna, gran destro, purtroppo poco a lato. Minuto 11, due calci d’angolo in successione. Domina il Napoli. Al 18esimo Petagna a due passi dalla porta dei russi tarda a colpire e sfuma una grande opportunità. Bene, molto bene Elmas, bene Mario Rui, Di Lorenzo, Insigne come sempre, difesa autorevole.  Finora poca cosa la squadra di Rui Vittoria.  Intorno alla mezz’ora lo Spartak sembra volersi scrollare di dosso la netta superiorità del Napoli e maledizione, Mario Rui commette un brutto fallo al 30esimo. Grave, non cattivo, il Var suggerisce all’arbitro Kruzliak di punirlo con l’espulsione. Azzurri per un’ora in dieci. Stupida, inutile aggressività del portoghese e la partita cambia faccia!  Zielinski in area, solo, sbaglia il gol più facile. Pallone in curva, non da lui. Era prevedibile, lo Spartak alza il baricentro del gioco e profitta della superiorità. Gli azzurri non hanno assorbito il danno dell’inferiorità numerica. A 5 dal 45° fuori Insigne, dentro Malcuit. Insigne? Boh? È forte la curiosità di conoscere la motivazione di Spalletti. Nello Spartak Sobolev per Ponce. Politano al 45esimo ha un contatto con un attaccante russo in area di rigore, niente di che. Kruzliak fischia il rigore, ma va a controllare il Var. Penalty annullato, era fallo dell’attaccante. Spogliatoi e purtroppo gli azzurri hanno davanti 45 minuti di sacrifico, di sofferenza.  Escludere Insigne dalla partita? Decisione difficile da analizzare, ma la sua riconosciuta capacità di ispirare gli attaccanti, di tentare personalmente conclusioni vincenti e di cucire difesa e attacco, nella circostanza del rosso a Rui forse poteva essere una risorsa preziosa per compensare l’uomo in meno. Spalletti punta sulla velocità, l’intraprendenza, la fisicità, di Osimhen e la classe di Anguissa, per Petagna e Zielinski. Il Napoli sembra messo meglio in campo rispetto alla seconda parte del primo tempo. Questo arbitro slovacco, sarà un sospetto infondato, ma dall’interpretazione di qualche episodio sembra un po’ filosovietico. Fatale il 55esimo: Promes su cross dalla destra e una deviazione di Koulibaly trova il pareggio. 1 a 1. Soffre il Napoli, oltre l’handicap  dell’inferiorità. Al minuto 67 su punizione guadagnata da Osimhen Manolas segna di testa, purtroppo in fuori gioco. Lozano per Politano, Ignatov per Litvinov. Fatale anche il minuto 80. Cross a rientrare dalla destra, il pallone arriva a Ignatov solo in area. Prende la mira con tutta calma e con un tiro molto angolato trova il 2 a 1. Dentro Ounas e per gli ultimi dieci minuti dieci contro dieci, espulso Coutrief. Al minuto 90 doccia gelata sul Maradona. In contropiede, con la difesa azzurra mal disposta.  Per un soffio non è 4 a 1 in fine dki un ennesimo contropiede mal contrastato dagli azzurri. Pallone dalla destra per Promes e da due passi è 3 a 1.   Per un soffio non è 4 a 1 in fine di un ennesimo contropiede mal contrastato dagli azzurri. Al 90esimo Osimhen protagonista di un lampo di bravura e di caparbietà. Infila di slancio la difesa dello Spartak e fa gol. 3 a 2 su assist di Di Lorenzo. Si complica il percorso del Napoli in Europa League, peccato.