Scateni. Napoli 1, Torino 0 e tutto il resto è noia


Articolo pubblicato il: 07/05/2022 20:29:53

Napoli e Torino hanno poco da aggiungere a quanto racconta la classifica di questa giornata numero 36 della serie A. Juric si accontenta di aver scansato le sabbie mobili della zona retrocessione (non ha i numeri per accedere alle coppe europee) e si applica al difficile nodo della conferma di Belotti in maglia granata, il Napoli stacca il pass per la Champions e prova a spacciare il taglio di questo traguardo come impegno mantenuto di inizio stagione.  La coda della seria A smentisce: l’Inter ha bisogno di un mezzo miracolo per aver ragione sul campo amico dell’Empoli, il Genoa svela gli impacci della Juventus inutilmente imbottita di super campioni (disimpegnati per favorire il Genoa e sfavorire la Salernitana?), il Milan fatica a conservare la testa della classifica con i cugini nerazzurri e il resto è mesta mediocrità di una stagione complessivamente mediocre se paragonata a Germania, Spagna, Inghilterra. Ha deluso Spalletti, delude a ripetizione il Napoli calcio, a un niente dallo smantellare l’organico mal gestito dallo staff dell’allenatore che De Laurentiis continua a osannare per evitare l’onere di continuare a pagare lui e un nuovo tecnico. Mugugni, malumore, in qualche caso peggio, motivazioni sottozero, hanno impedito al Napoli di trasformare il credito dichiarato dagli addetti ai lavori in competitività vincente, in mission possibile di conquistare lo scudetto. I tifosi, popolo di allenatori potenziali, ha capito e contestato le responsabilità dell’obiettivo mancato e osserva senza alcuna benevolenza campanilista quanto circola più o meno ufficialmente sul cosiddetto ‘mercato’, per ora animato più da voci di esodi per far cassa. È forse una ragione per sperare in un Napoli non appagato dall’accesso alla Champions e con i probabili partenti indotti a una buona prestazione per invogliare chi ha in animo di ‘acquistarli’?  Il dopo Torino: Napoli-Genoa, Spezia-Napoli, Milan-Atalanta, Sassuolo-Milan, Cagliari-Inter, Inter-Sampdoria, ma domani Milan-Verona. Qui, ora, nello Stadio Olimpico Grande Torino. Arbitra Alessandro Prontera, sezione di Bologna. Come sempre tanti i tifosi del Napoli anche qui a Torino. Napoli vicino al gol in tre circostanze, l’ultima di Anguissa, che sfiora il palo al minuto undicesimo. Un’opportunità per Belotti, tre minuti prima, all’ottavo, salva Ospina. Più Napoli nel primo quarto d’ora.  Spalletti confabula da bordo campo con gli azzurri e certo non sottovoce. Tipo Gattuso. Mezz’ora senza grandi emozioni. Spogliatoi. Nulla di entusiasmante finora e forse impegno di modesto livello delle squadre. Come in altre occasioni poca concretezza del Napoli. Second time. Insigne fallisce un calcio di rigore, assegnato al Napoli per l’atterramento di Mertens, servito con un assist da Osimhen ad opera di Izzo. Al 61esimo il tiro del capitano a mezza altezza non è irresistibile, si tuffa Berisha e respinge.  Cambi di Juric: Linetty per Ricci, Mergim per Voyvodam, Pobega per Mandragola. Nel Napoli Politano per Lozano e Zielinski per Mertens. Nel Torino Djidi per Izzo. Cose di fine campionato, priva di traguardi contingenti di questa partita quasi inutile. Pallone perso da Pobega e il Napoli trova il gol con Fabian, a 28 minuti dal 90esimo. 1 a 0. Elmas per Insigne, Lobotka per Fabian. Pellegri per Brekalo, ovvero notizie come tutte le altre simili davvero poco interessanti. Senza esagerare: partita noiosa, senza guizzi interessanti, invenzioni, giocate spettacolari, empiti emotivi: da archiviare senza alcun preziosismo da conservare negli spazi della memoria. Il povero Petagna (andrà sicuramente via), che fossimo in lui rifiuterei di entrare nei minuti dell’over time, come gli è successo troppe volte, sostituisce Osimhen a 90 secondi dal the end. Sospiro di sollievo.