Scateni. Stupri di Firenze, ovvero "Dimmi la verità, ci stavi?"/ Che razza di Paese è l'Italia/...


Articolo pubblicato il: 10/09/2017 12:50:32

Stupri di Firenze, ovvero “Dimmi la verità, ci stavi?

Era un classico della rozza ignoranza, un esempio di maschilismo e con un’aggravante di evidente rilievo: si raccontano casi accertati di giovani donne violentate che con coraggio denunciavano gli stupratori. A raccogliere la testimonianza uomini delle forze dell’ordine. “Dimmi la verità” insinuavano con cinismo beffardo, “tu ci stavi”. Questo sgradevole prologo aggancia il fondo di Sallusti, direttore del Giornale, che a commento delle violenze subite da due ragazze americane da un paio di carabinieri, minaccia “Non toccate l’Arma” e probabilmente confermerebbe il suo nobile pensiero anche sul caso delle torture subite dal giovane Bucchi che hanno portato al processo contro i carabinieri.

Che razza di Paese è l’Italia se una sua parte non minoritaria in sintesi la pensa così: le ragazze non hanno inventato tutto? “Allora se la sono cercata. Perché l’unica cosa certa è che c’è stupro e stupro” (!!!).

Smentita anche una malignità degli innocentisti. Insinuavano la tesi di una manovra subdola delle ragazze, quasi che avessero favorito lo stupro per riscuotere il premio di un’assicurazione anti violenza sessuale. Assicurazione inesistente.

Quale patologia mentale c’è dietro la violenza dei due carabinieri, aggravata dalla condizione delle ragazze, poco coscienti per l’alcol assunto? Un autorevole quotidiano incombe sulla vicenda con considerazioni esemplarmente maschiliste. Definisce gli stupri una vicenda oscura, strampalata, piena di dubbi, messaggera di verità e menzogne. Il rischio, sostiene l’autore dell’articolo, è di gettare ombre e fango sui carabinieri, simbolo di legalità e giustizia. Il redattore, così buonista con i responsabili di un episodio di inaudita gravità, ignora o finge di non ricordare i numerosi casi di carabinieri indagati e processati per reati proprio contro la legalità. Poi azzarda l’ipotesi che l’esame del Dna fugherà ogni dubbio. La conclusione è da camicia di forza. Scrive il redattore che “L’unica cosa certa è che le ragazze hanno bevuto molto e che una di loro ha fumato cannabis. Il cerchio si chiude: i carabinieri erano autorizzare a usare violenza alle ragazze. Per punizione?

Appunto, un’Italia per una sua arretratezza culturale fuori del tempo che altrove evolve significativamente. Viene da pensare al caso Berlusconi e milioni di italiani che hanno mitizzato la sua usurpata fama di tromper de femme per aver pagato giovani donne addette ai suoi sollazzi notturni.