SCATENI. Tennis o calcio? Napoli 6, Fiorentina 0


Articolo pubblicato il: 17/01/2021 14:39:50

Con la consolidata attenzione per il calcio degli azzurri di Gattuso oggi la Repubblica riserva le pagine 34e 35 al big match della Juve di Agnelli con l’Inter (in altre pagine l’ennesimo paginone al gruppo Stellantis, ovvero a Fiat e soci), il solo tabellino a Bologna-Verona, Torino-Spezia e Sampdoria-Udinese. Ignora come tutte le domeniche la partita del Napoli   che ospita la Fiorentina e non soddisfatto dell’omissione nel ‘riquadratino’ della 18esima giornata racconta che la partita dello Stadio Maradona si terrà domani e non oggi com’è prevista. Che inumi del calcio assolvano la redazione di ‘Repubblica’. In campo gli azzurri e i gigliati di Prandelli, divise in classifica da tredici punti (31/18). Gattuso deve dimostrare di tenere in pugno la squadra, di ribaltare in energia positiva i recenti, preoccupanti sintomi di svogliatezza e di inedita vulnerabilità difensiva, ma soprattutto di proporre Insigne e compagni come sicuri candidati a sostenere gli impegni europei di Champions League. Alla vigilia della sfida alla Fiorentina, d0v’è emigrato il mitico Callejon, impreziosita dall’arrivo sull’Arno del talentuoso Ribery, Gattuso deve rimediare alla permanente assenza di Osemhen, il parziale recupero di Martens, la squalifica di Di Lorenzo e l’isolamento di Fabian positivo al tampone Covid. Il Napoli è reduce dalla sofferta vittoria di Udine. Arriva la Fiorentina al Maradona e il Napoli proverà a dare continuità dopo la vittoria all’ultimo respiro di Udine. L’agguato dei toscani avrà probabilmente le caratteristiche di incontri precedenti del Napoli con squadre di minore qualità tecnica, cioè con dispiegamento difensivo massivo e fughe in contropiede favorite dal baricentro alto degli azzurri. Che piacere rivedere Callejon sul prato verde dello stadio napoletano, di un calciatore che per sette anni ha vissuto da napoletano, oggi in viola ma in campo con la maglia azzurra per 237 volte, fantastico terminale degli assist millimetrici di Insigne.

Arbitra Daniele Chiffi di Padova.

Primo tentativo offensivo della Fiorentina, cross di Biraghi, Vlahovic di testa sul fondo. Al quinto minuto grande giocata degli azzurri, alta qualità. Lozano dalla destra per Petagna al centro dell’area, assist per Insigne e destro imparabile: 1 a 0.  Partenza sprint. Altra grande azione che inizia dai piedi buoni di Lozano al minuto numero 9, Petagna contrato in extremis. Scontro Ospina Manolas e per tutti e due problemi alla spalla. Recupera il difensore greco e anche, ma con difficoltà il portiere azzurro. L’impressione è di vedere un Napoli più tonico e determinato. Al minuto 23 il gli azzurri rischiano. In un contrasto difensivo, il pallone si stampa sulla traversa, con Ospina battuto. I toscani devono rinunciare al difensivismo iniziale per provare a trovare il pari. Ospina salva al 27esimo su conclusione pericolosissima di Ribery. Angolo e Biraghi dalla bandierina al minuto 29, senza conseguenze. Crescono la pressione dei viola e il ritmo della partita. Biraghi sfiora il gol al termine di un veloce contropiede dei viola, pallone a un soffio dal palo.  Pioggia insistente da un cielo plumbeo e si fa sentire il freddo di provenienza artica. Controfuga micidiale del Napoli al minuto 36, Zielinski vola, serve Petagna, assist per l’accorrente Demme, 2 a 0. Insigne favoloso un minuto dopo. Recupera palla, la difende da quattro avversari, inventa un assist stupendo per Lozano, che in scivolata riesce a colpire con la punta del piede destro. 3 a 0 e nono gol del messicano, Gol alla Callejon.  Se si invocava la concretezza degli azzurri oggi è arrivata e come! Quattro minuti più recupero al riposo. Al 45 esimo impresa balistica di Zielinski che a un metro dall’area di rigore dei toscani, dopo una sterzata, che fa fuori la difesa, con un destro preciso trova sguarnito l’angolo alla destra di Dragowski. 4 a 0 e meritatissimo tè caldo per Insigne e tutto il Napoli che si è presentato nel formato vittoria sull’Atalanta, fantastico, irresistibile. Petagna prezioso nel ruolo di pivot e due assist da incorniciare, decisivi, ma stratosferico Insigne, leader indiscusso di questo Napoli. Bene, molto bene, Demme, Zielinski, Bakaioko, benissimo Lozano e l’insuperabile Ospina, autore di un paio di interventi da superman. Ora è importante non adagiarsi sugli allori di un primo tempo da favola. Buoni auspici per la sfida alla Juve di mercoledì, supercoppa in palio. Second time. Prandelli richiama in panchina Ribery e manda in campo Kouame. Al minuto 51 Milenkovic commette fallo su Insigne in area di rigore, ma Chiffi ammonisce il capitano degli azzurri. Boh? Napoli un po’ rinunciatario o forse Fiorentina a trazione più avanzata. Koulibaly al minuto 54 tira via dalla porta di Ospina un pallone a finire in rete: miracolo! Napoli rilassato? Errore, serve l’identica intensità dei primi 45 minuti. I viola approfittano del rilassamento e attaccano. Lozano, come sempre è il bersaglio preferito di falli cattivi: ‘colpa’ dei suoi dribling ubriacanti. Forse al Napoli farebbe bene qualche innesto dal patrimonio della panchina panchina. Trenta minuti al 90esimo. Politano per Lozano al minuto 62. Giusto concedergli un po’ di riposo in vita della sfida di mercoledì alla Juve.  La partita la fanno i toscani dall’inizio della ripresa. È un altro Napoli finora. Urla Gattuso, non ammette di sciupare un primo tempo da favola con una ripresa mediocre. Gli azzurri controllano più che operare in avanti. Forse sarebbe giusto far riposare anche Insigne e mettere in campo ‘Ciro’ Mertens.  Bakayoko con una percussione in area viola guadagna un calcio di rigore. Con tranquillità olimpica Insigne ottiene il 5 a 0. Doppietta per il capitano al minuto 72. Gattuso tira via Petagna, acciaccato e Zielinski, dentro Mertens ed Elmas. Nella Fiorentina fuori Castrovillari e Callejon per Bonaventura e Pulgar. Partita impeccabile di Ospina e una serie di uscite perfette. Altri cambi. Il baby Cioffi per Insigne, Raahmani per Manolas. Undici minuti al triplice fischio di Chiffi, che considerato il punteggio evita di fischiare falli in danno degli azzurri. Zero minuti di recupero sul 5 a 0 e centoventi secondi alla fine di una partita infinitamente astrale. A un minuto dal novantesimo Politano, con una delle sue serpentine irresistibili trova un gran gol. È il sesto di un match che avrebbe meritato il tifo di uno stadio da tutto esaurito. Pioggia di gol, oltre che tante gocce dal cielo. Bene così.