SCATENI. Un tempo sì, l'altro no. Napoli 4, Spezia 2


Articolo pubblicato il: 28/01/2021 23:54:57

Un tempo sì, l’altro no. Napoli 4, Spezia 2

È l’ultimo quarto di finale di Coppa Italia, come da quasi un anno senza pubblico e lo scenario è lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Stabile per ora la panchina Gattuso. Rinnovata la fiducia di De Laurentiis, resta forse con l’incognita legata a risultati e qualità di gioco degli azzurri delle due prossime partite. Le prestazioni recenti degli azzurri sono in attesa di una spiegazione plausibile, per niente facile. Gli azzurri, dopo le sconfitte con Juventus in Supercoppa e Verona in campionato, hanno messo in bilico la posizione del tecnico. Intanto c’è da vincere e autorevolmente con lo Spezia del tecnico Italiano, che guida la squadra-sorpresa che ha eliminato la Roma in Coppa Italia e sconfitto proprio il Napoli in campionato con la rete di Nzola del pari dopo il gol di Petagna e il 2 a 1 di Pobega, con la squadra in inferiorità numerica. Nei due precedenti incontri di Coppa Italia ha sempre vinto la formazione partenopea, in trasferta nel 1988 e in casa nel 2017, in tutte e due le occasioni con il punteggio di 3 a 1. Variazioni possibili del Ringhio: con Osimhen in panchina, che non ha ancora superato completamente il dopo infortunio e il post Covid, probabile giornata di riposo per Bakayoko. Al suo posto Elmas. In forse Petagna e in dubbio l’impiego full time di Mertens, e così Lozano ‘finto nove’ con Politano e Insigne a destra e sinistra. Sosta possibile anche per Di Lorenzo e allora Hysaj difensore di destra.  Tra i pali spazio per Meret? No,Ospina. In difesa Manolas, Koulibaly e non Rrahmani e Mario Rui. A centrocampo Zielinski, Demme ed Elmas, mentre in attacco le presenze certe sono quelle di Politano e Insigne. La vittoria con lo Spezia proietterebbe il Napoli nel difficile scenario della semifinale con l’Atalanta, che ha battuto la Lazio. È un 4-3-3 la scelta di Italiano e anche per lui turn over. Galabinov, punto fermo al centro del tridente offensivo. Il tecnico della squadra ligure deve fare a meno di Nzola, Ferrer, Mattiello, Saponara, Pobega e Piccoli infortunati, oltre al portiere Provedel, a riposo. In porta Krapikas, linea difensiva con Erlic e Ismajli , Vignali a sinistra, Bastoni a destra. A centrocampo Acampora, cresciuto nelle giovanili del Napoli, Ricci e Deiola, in attacco Agudelo e Verde). Gli azzurri sono i detentori della coppa Italia

Arbitra il romano Fourneau, pronti…via.

Al quinto gli azzurri guadagnano una punizione che batte insigne. Sugli sviluppi, corner poi un batti e ribatti in area, pallone tra i piedi di Koulibaly che manda in rete di tacco. 1 a 0. Occasione per lo Spezia all’ottavo per Estevez che contrastato manda a lato. Reagisce al gol la squadra ligure, per niente sotto choc per il gol subito e conferma di essere squadra con personalità. Insigne in profondità, Lozano all’indietro per Mario Rui al 13esimo, gran tiro ma risponde Krapikas e devia in angolo il pallone diretto al sette della porta. Pressing alto dei liguri. È due a zero al 20esimo. Rimessa laterale di Hysaj, lo Spezia si dimentica di Lozano che solo soletto entra in area di rigore e fulmina Krapikas. L’impressione è che il Napoli giochi con rinnovata determinazione per fugare l’ipotesi di un esonero di Gattuso. Angolo conquistato da Elmas al minuto 27. Manolas di testa poco alto sulla traversa. Niente male Elmas e prezioso come sempre Lozano anche in difesa. Al trentesimo zig zag di Zielinski, che a testa alta cerca e trova Politano nella posizione che fu di Callejon, solo a due metri dalla porta. Tocco lieve, vincente, 3 a 0. Koulibaly, Lozano, Politano: niente male. Insigne da metà campo con il portiere lituano fuori dai pali ci prova. Pallone di non molto alto oltre la traversa. Lo Spezia allunga il suo assetto tattico e si aprono varchi continui per le proiezioni azzurre. Dieci al 45esimo. Segna insigne su cross di Lozano che era però in fuorigioco al 38esimo. Primo angolo per i liguri: batte Acampora, nessun esito.  Insigne ruba un pallone con una veronica di petto, compie a velocità supersonica trenta metri e serve un assist perfetto per Elmas che non sbaglia. 4 a 0, al minuto 40. Se si invocava concretezza la risposta non è niente male davvero. Gli spettri di Allegri, Benitez e compagni si dileguano. Napoli irresistibile. Riscaldamento per Mertens e Osimhen. Sarebbe interessante sapere cosa dirà Gattuso ai suoi giocatori durante l’intervallo. Tutti a bere un thè caldo. Certo, al povero tecnico dello Spezia manca mezza squadra, ma forse c’è anche aria di disimpegno dei liguri per puntare tutto sul campionato. Comunque Napoli super, super Lozano e speranza che il Napoli si sia ritrovato pienamente. Piove al via del secondo tempo. Tre cambi per Italiano: Senna, Bastoni, Verde e nel Napoli a riposo Lozano, ammonito e risparmiato per i prossimi impegni. In campo ‘Ciro Mertens, che trova subito una conclusione pericolosa. Parte in attacco lo Spezia, era prevedibile. Riscaldamento di Osimhen, pressing a tutto campo dei liguri. Vedremo probabilmente un Napoli da contropiede. Urla Garttuso, anche se non avrebbe ragione di lamentarsi: vuole che la squadra non subisca gol e arretra la squadra. Si fa intraprendente la squadra di Italiano e il Napoli usa troppa prudenza. Quasi un assalto dello Spezia, Ringhio storce il naso. Napoli contratto nella propria metà campo, in attesa di ripartenze. Forse conviene non esagerare con la prudenza, anche per non rinunciare del tutto allo spettacolo. La partita improvvisamente diventa banale, quasi noiosa. Pronti a entrare Osimhen e Lobotka, fuori Zielinski ed Elmas. Come volevasi dimostrare: batti e ribatti, se lasci libertà di azione all’avversario, succede che Acampora serve Gyasi, solo al centro dell’area,  ed è quattro a uno al minuto 71.  Dopo 120 secondi il raddoppio dello Spezia con Acampora, anche per una deviazione involontaria di Manolas. 4 a 2. Forse è anche colpa di Gattuso che deve aver chiesto agli azzurri di arretrare il baricentro del gioco per ripartire in contropiede. Strategia perdente, perché sprecare così un primo tempo da favola? Gli azzurri decidono per conto loro di riprendere a giocare normalmente. Spiace rilevarlo, ma è proprio così che il Napoli per qualche minuto reagisce ai due gol subìti. Undici al 90esimo, più recupero. E arriva la conclusione di Demme all’80esimo: palo! Ed è la conferma della ribellione degli azzurri al difensivismo passivo. Napoli contratto, disorientato dall’intraprendenza dei liguri.  Urla di nuovo Gattuso, ma stavolta sono grida rabbiose e forse ingiustificate. Di Lorenzo in campo per tamponare la fascia sinistra dove Politano non torna e Bakayoko per Mertens: ma è giusto fare cambi del genere a tre minuti dal 90esimo? Gattuso non è nuovo a queste decisioni.  Solo Spezia nei minuti finali e tre di recupero. Adagiarsi e adottare un atteggiamento rinunciatario è scelta incomprensibile. È costata due gol, ma soprattutto la resurrezione dei liguri. Peccato, davvero, il Napoli dei primi 45 minuiti ha incantato, poi buio. Finisce con il 4 a 2 e il rammarico per una ripresa in tono decisamente minore.