SETTEMBRE AL BORGO. EDIZIONE NUMERO 46. GLI EVENTI DI CHIUSURA ALL'EREMO DI SAN VITALIANO






Articolo pubblicato il: 09/09/2018 17:08:16

Di seguito il testo del comunicato giunto in redazione:

"Domani lunedì 10 settembre la 46esima edizione di Settembre al Borgo diretta da Enzo Avitabile si concluderà all’Eremo di San Vitaliano di Casola.-spiega la nota-Il concerto di chiusura vedrà protagonista alle ore 21 il tenore e attore Pino De Vittorio, in scena con «Tarantelle del rimorso». Tra brani della tradizione popolare e ritmi folk, troveranno spazio tarantelle, serenate, canti d’amore e di lavoro, nenie e stornelli del Sud. -spiega la nota-Con lui sul palco, in questo viaggio tra villanelle e canzoni veraci, ci sarà il chitarrista Marcello Vitale, uno dei maggior cultori della chitarra battente in Italia.-spiega la nota-Sempre all’Eremo verrà presentato alle 19,30 il libro di Luca Palermo, «Caserta 70 - movimenti artistici in Terra di Lavoro», edito da Terre Blu, Caserta.-si legge nella nota-E’ questo il ponderoso volume scritto dal docente universitario della Vanvitelli Luca Palermo sull’arte all’ombra della Reggia nel decennio più fertile per la creatività visiva del territorio. Sarà quella di domani la seconda presentazione del libro, -si legge nella nota-dopo quella ospitata presso la sede della casa editrice casertana. Insieme con l’autore, interverranno il direttore artistico del Settembre al Borgo Enzo Avitabile, il giornalista Luigi Ferraiuolo, che per il festival ha curato la sezione di scrittura, e l’architetto Giuseppe Coppola, fondatore di Terre Blu.-si legge nella nota-Il volume narra i Seventies a Caserta e in provincia. In quegli straordinari anni Settanta la ricerca artistica in Terra di Lavoro rappresentava veramente un’avanguardia, con riscontri in prestigiose rassegne internazionali come la Biennale di Venezia. Ma quel decennio non è stato magico solo per le arti visive,-si legge nella nota- ma ha costituito le basi, il percorso formativo di una nuova generazione di intellettuali casertani, attori, musicisti, scrittori, che sono saliti poi alla ribalta negli anni successivi, portando il nome della città in contesti culturali di assoluto rilievo.-conclude la nota- Se di Caserta si è parlato come della piccola Atene è perché in quel decennio c’è stata una produzione innovativa".