STORIE IN BIANCO E NERO/17 GIUGNO 1998 (a cura di Camillo Anzoini)






Articolo pubblicato il: 05/10/2017 15:37:28

Quel giorno non potrà mai essere cancellato. E’ il giorno della morte della ‘mia’ Juvecaserta, di quella incredibile società capace di conquistare il Tricolore, una Coppa Italia e giocare svariate finali nazionali ed europee. Quel giorno viene ricordato, ora, con un velo di tristezza ma senza la giusta partecipazione e senza capire cosa avvenne veramente. E come potrebbe essere altrimenti: i ‘fessi’ che partecipavano ai picchetti sotto Palazzo Castropignano o entravano in Consiglio Comunale erano/eravamo una trentina scarsa. E nessuno osi salire sul carro, oggi. Gentilmente non arrogatevi battaglie che mai avete combattuto; se volete faccio nomi e cognomi di chi, veramente, lottò per salvare la MIA JUVECASERTA. Quel giorno fu vissuto come un dramma da noi, manipolo di scellerati valorosi che non volevano mollare. Fu vissuto con totale noncuranza dal resto della cittadinanza. Oggi, invece, tutti contestatori… ma dove eravate nel 1998? Lì, quel giorno, morì la mia Juvecaserta, la vera Juvecaserta: il resto è stato un dolce, o amaro, surrogato. Una figlia che ho voluto bene ed a cui voglio ancora bene (perché la Juvecaserta non è morta). Ma è diversa, bisogna averla vissuta quella giornata per capire. Vissuta in prima linea e non a bere un aperitivo a Piazza Margherita. Quindi, ora, scusatemi se non provo lo stesso dolore di quel giorno. Ovviamente dispiace parecchio, ci mancherebbe, ma è il 1998 l’anno che ricordo con maggiore tristezza. Tanto Caserta è già tornata una volta, ritornerà anche questa volta.

Camillo Anzoini