STORIE IN BIANCO E NERO/LA SIGARETTA DI FERRARA (a cura di Camillo Anzoini)






Articolo pubblicato il: 27/09/2017 18:44:44

Fumare fa male, nuoce gravemente alla salute, va evitato ‘senza se e senza ma’. Fumo da quando ho 17 anni, colpa mia, o di mio padre. Sono consapevole di sbagliare. Chiaro? Avanti. Una delle sigarette più incredibili mi porta al Palazzetto in viale Atleti Azzurri d’Italia di Ferrara. 3 dicembre 2006: la Juvecaserta di coach Marcelletti si presenta in terra estense con un record di 9-1. Primo posto, ma Ferrara aveva una signora squadra. Tyler gioca una partita ‘deluxe’, Bencaster si frega un antisportivo nel finale, l’Inferno è praticamente seduto in panchina coi bianconeri: 61-67 alla sirena. Iniziamo tutti a credere nella promozione in A. Festa grande, sospiro di sollievo, gioia irrefrenabile. Guai se vado in conferenza stampa, devo scrivere i soliti 3 pezzi. Finisco di lavorare. Ormai poche anime all’interno del palasport, esco per fumare la sigaretta tanto attesa ed agognata. Finalmente posso accenderla la cara amata Winston Blu. Freddo intenso, che entra nelle ossa, nebbiolina. Primo tiro, termino nei paraggi del pullman della Juvecaserta. Saluto con la testa, devo fumare. Sfanalata dell’autista, vedo coach Marcelletti agitarsi verso di me. Scende. Penso: “Vorrà un abbraccio per festeggiare la vittoria”. Scende e mi fa: “Butta quella sigaretta”. Sì coach, sì. Fumerò direttamente in Autogrill.
 
Camillo Anzoini