Questa la nota diffusa dall'Arcidiocesi di Capua e dalla Diocesi di Caserta: "VISITA DI SUA SANTITÀ IL PATRIARCA BARTOLOMEO ALLE CHIESE DI CAPUA E DI CASERTA (1-3 MAGGIO 2025)
2 maggio: Caserta Vecchia e Reggia di Caserta. Con l’arrivo il 1° maggio sera all’aeroporto di Capodichino - si legge - è iniziata la visita del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo nelle diocesi di Capua e Caserta. Accolto dall’Arcivescovo Mons. Pietro Lagnese, dal Comitato organizzativo e dalla scorta preposta dalla Prefettura e Questura di Caserta, Sua Santità Bartolomeo e la Delegazione del Patriarcato Ortodosso e del Vicariato Apostolico di Istanbul sono stati accompagnati presso l’Episcopio di Capua. Nella prima mattinata di oggi, 2 maggio, il Patriarca ha fatto una visita nella Cattedrale di Caserta vecchia, dove ha potuto ammirare la straordinaria bellezza dell’edificio romanico e del borgo medievale, illuminato dalle parole del Soprintendente, l’architetto Mariano Nuzzo, il quale ha dichiarato: «Questa giornata resterà nella memoria della nostra terra, a testimonianza della forza del patrimonio culturale - continua - come spazio di dialogo, incontro e pace». Nella seconda parte della mattinata l’intera delegazione si è spostata prima nello show room di Annamaria Alois, un’imprenditrice della seta di San Leucio da cinque generazioni, dove ha potuto apprezzare i prodotti dell’arte serica, per poi terminare la mattinata con la visita alla Reggia di Caserta. La maestosità del Complesso vanvitelliano ha suscitato fascino e ammirazione.
Sant’Angelo in Formis. Al momento più privato della mattinata, ha fatto seguito nel pomeriggio il primo dei tre interventi pubblici del Patriarca Bartolomeo: l’Incontro di Preghiera nella Basilica benedettina di Sant’Angelo in formis. Nelle parole di Sua Santità il senso della sua visita alle chiese di Capua e Caserta, dove - si legge ancora - è giunto «su invito del nostro amato Fratello e Arcivescovo di queste Diocesi di Capua e Caserta, Mons. Pietro Lagnese, verso questi luoghi della Campania amati da Dio, a cui siamo molto legati e che rappresentano un punto di incontro tra Occidente e Oriente fin dalla antichità. E questo incontro è così bene rappresentato dalla magnifica Basilica, dedicata all’Arcangelo Michele, in cui ci troviamo, poiché con profondo stupore ammiriamo le splendide iconografie, incontro del mondo bizantino e di quello campano, e che rappresentano scene dall’Antico e del Nuovo Testamento. Veramente un luogo dove raccogliersi in preghiera e partecipare in un modo spazio-temporale diverso, a vivere così il grande mistero della salvezza». Non è mancato nel suo discorso - prosegue - un riferimento a Papa Francesco: «Il pensiero va al nostro amato Fratello di beata memoria, Papa Francesco, che il Signore ha chiamato a sé durante la settimana più splendida e luminosa della Resurrezione di Cristo. Lo attendavamo in questo mese di maggio a Costantinopoli e poi a Nicea per commemorare assieme i 1700 anni dalla convocazione del Primo Concilio Ecumenico, volendo affermare tutti assieme il valore dell’insegnamento di questo Concilio anche per i Cristiani di oggi e testimoniare al mondo il nostro cammino verso l’unità e verso il Calice comune. Il Signore, nel suo eterno e giusto disegno, ha deciso diversamente, ma certamente Egli prega ed intercede per noi, affinché possano proseguire le nostre Chiese sul percorso che i nostri Predecessori ed anche noi abbiamo intrapreso assieme per osservare il Comandamento di Dio».
Santa Maria Capua Vetere. In serata invece - continua il comunicato - si è tenuta nel Teatro “Garibaldi” di Santa Maria Capua Vetere la catechesi sul Giubileo: “La Speranza, dono dello Spirito Santo”. Pur essendo estraneo alla Tradizione delle Chiese Orientali, il Giubileo per il Patriarca Bartolomeo «diventa strumento nelle mani di Dio per manifestarsi all’uomo e realizzare la Sua salvezza come parte dell’eterno disegno salvifico». Ha aggiunto poi Sua Santità: «La nostra sorella Chiesa Romano-Cattolica vive, secondo la sua tradizione e durante questo periodo, il Giubileo della Speranza, quella speranza che trova il suo fondamento nello stesso nostro Redentore e Salvatore Gesù Cristo. Nella tradizione biblica e cristiana, la speranza non è un semplice momento di atteggiamento fiducioso per qualche cosa, ma è una certezza, in quanto fondata su Dio Padre, è incarnata nel Figlio e mai delude, perché è dono dello Spirito Santo».
Si attende nella giornata di domani, 3 maggio, l’incontro conclusivo nel Campo Laudato sì, dove il Patriarca Bartolomeo terrà una Lectio Magistralis “A DIECI ANNI DELLA ENCICLICA LAUDATO SI’”.
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