Aveta (Terra di Idee): "Dati sull'inquinamento in Campania richiedono interventi urgenti"






Articolo pubblicato il: 06/05/2025 12:54:40

Questo il comunicato stampa pervenutoci in redazione:

"Aveta: «Nuovi studi sui danni dei roghi tossici, urgenti gli interventi di bonifica del territorio»

«I dati sull’inquinamento in Campania si confermano allarmanti e richiedono interventi drastici e urgenti». Così Raffaele Aveta, presidente dell’associazione provinciale “Terra di idee”, commenta i risultati del recente studio scientifico condotto da un team dell’Università di Napoli “Federico II” - si legge nel comunicato - in collaborazione con la Sbarro Health Research Organization (SHRO) dell’Università di Philadelphia.

La ricerca ha utilizzato un particolare muschio come bioindicatore per monitorare l’inquinamento atmosferico, posizionandolo in due aree campione: il bosco della Reggia di Carditello (una tenuta non urbanizzata con presenza umana minima) e una zona industriale a Giugliano. «Il muschio – spiega Aveta – ha accumulato alte concentrazioni di arsenico, mercurio, piombo e altri elementi potenzialmente tossici. Dopo sole tre settimane - si legge ancora - di esposizione nei siti di Carditello e Giugliano, il muschio conteneva già concentrazioni rilevanti di contaminanti. Il fatto che il muschio mostri segni di sofferenza dopo un’esposizione così breve è un campanello d’allarme: indica che respirare l’aria di queste zone, anche per periodi limitati, può causare danni biologici negli organismi viventi. È emerso inoltre che il grado di contaminazione è simile in entrambe le aree, nonostante una sia un’area verde poco antropizzata e l’altra una zona industriale. Ciò significa che i fumi tossici - prosegue il comunicato - dei roghi di rifiuti e altri inquinanti non restano confinati nei pressi delle discariche abusive, ma si disperdono ampiamente nell’ambiente».

Le implicazioni di questi risultati vanno oltre la sfera ambientale e toccano direttamente la salute pubblica. «Se un muschio stazionario – aggiunge Aveta – può immagazzinare veleni e mostrare segni di sofferenza biologica nel giro di poche settimane, si può immaginare cosa comporta l’esposizione cronica subita dai residenti e in particolare dai bambini nell’arco di anni o decenni. Gli autori dello studio evidenziano che i danni osservati nel muschio “riflettono il potenziale rischio sanitario” per la popolazione - prosegue il comunicato - locale esposta quotidianamente a questi fumi tossici, sottolineando la necessità urgente di interventi di risanamento per mitigare questa “enorme questione sociale e sanitaria”».

«Ecco perché – conclude Aveta – è necessario adottare subito strategie di protezione dell’ambiente, di lotta alle discariche abusive, di bonifiche del territorio - conclude il comunicato - al fine di ridurre il rischio “imminente” per la salute delle nostre comunità che non può continuare a essere sottovalutata".