INTERVISTA. Il regista Francesco Colangelo racconta il suo nuovo film Once (in my life) "nato" tra le strade di Bologna






Articolo pubblicato il: 10/03/2017 14:19:00

Cinema. Sono finite pochi giorni fa le riprese del nuovo film di Francesco Colangelo dal titolo "Once (in my life)". Originario di Bovino, provincia di Foggia,  Colangelo inizia la sua carriera collaborando alla realizzazione della trasmissione RAI Report. Sceneggiatore e regista teatrale (Scritti metropolitani), dirige alcuni cortometraggi:  Anabasis, Il taglio, Bambini, prima dei fortunati Le sirene (2006), ai David di Donatello, e L’ultimo passo (2007), alla 64° Mostra del Cinema di Venezia.  Scrive sceneggiature con autori affermati come Andrea Purgatori (La Tempesta) e maestri del cinema come Marco Bellocchio (Radio West).  Scrive Sit-Com: Taxxxi 25-25, Danger is my own business, 6 a zero!, Wanda & Pipo, ecc. Autore di format Tv, tra cui: In The Park con Valeria Solarino, Antonia Liskova, Giulia Michelini, Carolina Crescentini. Non solo cinema e tv ma anche musica per Francesco infatti ha collabora anche a vario titolo a molti videoclip musicali (Bon Jovi, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Gigi D’Alessio, Zero Assoluto ed altri). 

Abbiamo contattato Francesco Colangelo per fargli qualche domanda sulla sua nuova creatura cinematografica. 

D:  “Once (in my life)” è il tuo nuovo film, ci racconti com’è nata l’idea? Che cosa racconta il tuo film? 
 
Francesco Colangelo: "La storia è la naturale evoluzione -in chiave di commedia- di un storia noir scritta tanti anni fa a Bologna e dal titolo Psyco Story
Durante una passeggiata tra le strette strade del centro di Bologna, i lampioni sospesi rimandavano la mia ombra come in movimento e l’eco dei miei stessi passi. Ho così immaginato una storia in cui il personaggio protagonista inseguisse se stesso per salvarlo da un possibile pericolo ma che, nonostante i suoi sforzi, il destino fosse inevitabilmente in agguato.
Volevo scardinare drammaturgicamente l’idea che un film fosse una linea narrativa che andasse dall’inizio alla fine, consentendo invece alla storia stessa di avere uno sviluppo ulteriore, più profondo, circolare.  Psyco Story è poi diventata la sceneggiatura di “Once (in my life)”, una versione divertente della stessa narrazione, e poi il nostro film."
 
 
D: Cosa ti lega alla città di Bologna? 
 
Francesco Colangelo: "Alla città di Bologna devo molto dell’uomo che sono ora.  Ho vissuto a Bologna per quasi 14 anni. Ci sono sbarcato da universitario ed è lì che ho scoperto la passione per il cinema.  Io non ero un adolescente che sognava di fare il regista, affatto! Il periodo universitario e gli enormi stimoli culturali che la città di Bologna offriva negli anni ’90 mi hanno invece cucito addosso una passione profonda per questo lavoro e mi hanno, di fatto, cambiato in meglio la vita."
 
 
D: Come hai selezionato gli attori e le attrici per i diversi ruoli?
 
Francesco Colangelo:"Li ho selezionati per le loro grandi capacità recitative e per l’aderenza al ruolo che andavo loro ad attribuire. Alfio Sorbello, da quando lo conosco è sempre stato il Tonio protagonista di ONCE.  Sono orgogliosissimo del mio cast!"
 

D: In un cast di giovani promesse ci sono due grandi attori come Giorgio Colangeli e Nino Frassica.  Avevi già lavorato con loro?

Francesco Colangelo: "Con Giorgio Colangeli (in foto con il regista, ndr)  è la terza volta che lavoriamo insieme. Giorgio è, senza ombra di dubbio, uno degli attori più talentuosi e potenti artisticamente del panorama italiano. Con lui ho girato un corto dal titolo "Il Male assoluto” e poi un altro dal titolo “La decima Onda” che lo ha portato a vincere nel 2012 un Nastro d’Argento come Miglior Attore dell’anno.
Nino Frassica mi è stato presentato dal protagonista Alfio Sorbello. Una gioia lavorare con un attore per la cui comicità ho sempre avuto un debole. Sul set, poi, Nino si è dimostrato il grande attore che tutti noi conosciamo e un uomo di grande generosità. 
Poi si è aggiunta una meravigliosa Lorenza Indovina e i giovani e talentuosissimi: Silvia Mazzieri, Stella Egitto, Katia Greco e Nicola Nocella a rendere lustro ai nostri personaggi."
 
 
D: Hai avuto difficoltà nel realizzarlo? Chi ti ha sostenuto sin dal primo momento?
 
Francesco Colangelo:"Mirko Padalino, Dario Consoli ed Antonio Recupero, tre giovani e brillanti imprenditori siciliani, hanno scommesso da subito su questo progetto e su di me fondando la casa di produzione Medea Film e trovando le risorse necessarie per la produzione del progetto. Devo quindi a loro un’enorme gratitudine per avermi permesso di realizzare questa mia storia così personale ma anche di aver osato investire denaro privato in un’opera cinematografica per il puro ed illuminato piacere di fare Arte."
 
 
D: Quando e dove potremo vedere il film? Parteciperà a qualche festival?
 
Francesco Colangelo: "Il materiale, fotografato magicamente dal Direttore della Fotografia Gianni Mammolotti, è in fase di montaggio. 
Il montaggio sarà curato da un mostro sacro del cinema italiano, Marco Spoletini, già montatore di vari grandi artisti italiani tra cui Matteo Garrone
Le musiche, poi, saranno realizzate dal compositore e cantautore romano Davide Combusti, in arte The Niro
Alla fine delle lavorazioni porteremo il nostro progetto ai più grandi festival italiani ed internazionali sperando di intercettare il loro gusto e di poter così accedere a queste vetrine così importanti."
 
 
D: Pensi di realizzare una serie tv legata al lungometraggio?
 
Francesco Colangelo: "Il progetto prevede una delle versioni di editing di 24 minuti, cioè lo standard televisivo per una messa in onda di circa trenta minuti. Questo ci permetterà di poterlo proporre ai grandi Network mondiali come progetto seriale, dato che la storia stessa che, per la sua circolarità narrativa, permette di essere reiterata per molte puntate.
Noi ci crediamo!"