MADDALONI. Abbandono del Consiglio Comunale. La consigliera Tagliafierro: "Non avremmo mai potuto eliminare quelle tre righe perché rappresentano..."






Articolo pubblicato il: 18/03/2019 12:56:59

Questa parte del post pubblicato sulla bacheca Facebook della Consigliera Comunale di Maddaloni Imperia Tagliafierro:

"...La nostra mozione all’ordine del giorno aveva ad oggetto “Autonomia Regionale differenziata e Fondo Perequativo”: tema chiaramente “scomodo” per la maggioranza che ha cercato di motivare il voto contrario per esserci rifiutati di eliminare le ultime tre righe in cui, a parer loro, vi era un riferimento politico al Governo centrale che avrebbe potuto far “storcere il naso” a qualcuno di loro. Ad onor del vero, in conferenza capigruppo abbiamo anche proposto di eliminare quel riferimento alle decisioni assunte dal Governo il 21.12.2018 ma tale richiesta è stata respinta ugualmente perché il problema non era più il riferimento al Governo ma l’aver espresso in quelle 3 righe “totale opposizione” all’autonomia regionale differenziata come si sta delineando a livello centrale...Non avremmo mai potuto eliminare quelle tre righe perché rappresentano l’essenza della mozione, il nocciolo duro, la presa di posizione rispetto ad un tema cruciale, un’assunzione di responsabilità nostra nel condannare qualsiasi azione politica che possa mettere in discussione l’unità nazionale ai danni del Sud. Eliminare quelle 3 righe avrebbe svuotato di significato e di essenza la nostra mozione, attraverso la quale abbiamo espresso la nostra volontà di intraprendere una battaglia unitaria di civiltà in difesa del Mezzogiorno e quindi di Maddaloni e per la quale ci saremo aspettati l’UNANIMITA’. Ma così non è stato, in quanto la nostra Mozione ha ricevuto solo 7 voti favorevoli dell’opposizione e quindi respinta. E come se ciò non bastasse, la Maggioranza, prendendoci in contropiede, ha scompostamente reagito riscrivendo sbrigativamente tutto il documento della NOSTRA MOZIONE, senza avere minimo rispetto dei diritti d’autore oltre che dello studio che c’è dietro il testo, eliminando le tre righe e ripresentandolo come nuova mozione da discutere nella stessa seduta. Tuttavia, la mozione in questione è stata portata prima alla discussione e poi alla votazione, in violazione dell’art. 67 del Regolamento del Consiglio Comunale, non avendo raggiunto il quorum ivi previsto (di 15 su 22 presenti). Ed invero, stando all’interpretazione letterale della norma, per poter portare alla discussione una mozione direttamente nella seduta in cui viene presentata, occorre un quorum più elevato proprio per l’eccezionalità dell’evento, ossia “i 2/3 dei presenti”, laddove nei presenti vanno sicuramente computati anche gli astenuti. D’altra parte, lo stesso Regolamento Comunale, laddove intende far riferimento ai soli votanti (in cui non vanno computati gli astenuti) lo fa a chiare lettere come nel successivo art. 70 (ove è prevista la maggioranza assoluta dei votanti per approvare la mozione).
Ciò nonostante, il Presidente del Consiglio Comunale ha ugualmente provveduto alla messa in votazione della mozione “adulterata” approvata con 14 voti. Da qui la nostra decisione di abbandonare l’aula, in segno di protesta rispetto ad un comportamento illegittimo posto in essere dalla Maggioranza che...ha posto in essere l’ennesima opera di sopraffazione nei confronti dell’opposizione, in spregio alle istituzioni locali, alle norme regolamentari e, in generale, ai più elementari principi di democrazia e di etica morale... Al di là dei quorum, delle norme regolamentari, della dottrina e della giurisprudenza, rimangono le azioni ed io mi auguro che i cittadini valuteranno solo ed esclusivamente quelle.