Questo il comunicat stampa diffuso dalla Soprintendenza di Caserta e Benevento:
"Un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello; un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni; un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte. Sono solo alcuni dei ritrovamenti archeologici - si legge nel comunicato - presentati oggi nella sala Claudia Sottile della stazione di Napoli Afragola, rinvenuti durante i lavori effettuati lungo le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano.
Tra gli altri reperti portati alla luce durante la realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari e presentati oggi nel corso di una conferenza stampa organizzata da Rfi, alla presenza di rappresentanti del Gruppo FS e della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e della Soprintendenza Archeologia belle arti - si legge ancora - e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in
Al tavolo dei lavori hanno preso la parola Mariano Di Maio, Responsabile Ambiente e Territorio RFI; Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana - si legge ancora - di Napoli e Dirigente delegato per la Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento per il Capo del Dipartimento avocante dott. Luigi La Rocca; il responsabile dell’Area Funzionale Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Abap per l’area metropolitana di Napoli Luca Di Franco; il responsabile dell’Area Funzionale Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento Andrea Martelli; la funzionaria archeologa Antonella Tomeo, che per oltre un decennio ha seguito - prosegue il comunicato - gli scavi per conto della Sabap di Caserta e Benevento; Massimo Comedini, Responsabile Ambiente, Architettura e Territorio Italferr.
Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha dichiarato: “Un momento significativo quello di oggi in cui valorizziamo e divulghiamo le nuove conoscenze, emerse dalle indagini archeologiche nelle province di Napoli, di Caserta e di Benevento lungo la nuova linea AV/AC Napoli-Bari; luoghi che rappresentano un patrimonio unico, testimoni della storia, dell’arte e della cultura di un territorio da preservare e tramandare. La realizzazione delle infrastrutture ci ha consentito di far emergere tasselli - si legge ancora - concreti della nostra identità storica, ereditata dal passato per essere proiettata verso il futuro. Gli eccezionali rinvenimenti hanno colmato in alcuni casi un grande vuoto cronologico e culturale - prosegue il comunicato - noto in Campania per le varie fasi di occupazione territoriale e hanno aperto continui spunti di riflessione e ricerca.
Di grande interesse le tracce degli abitati e delle necropoli, databili tra la fine dell’età del Rame e le prime fasi del Bronzo Antico, in località Gaudello ad Acerra, con capanne e arredi perfettamente conservati e sepolture; una porzione integra dell’antica Via Appia, che attraversava - si legge ancora - il suburbio della città di Calatia (attuale Maddaloni), in direzione della Statio ad Novas (S. Maria a Vico), con tombe a fossa semplice o copertura a cappuccina, che testimoniano pratiche funerarie come la cremazione e l’inumazione; la villa romana a Solopaca, messa in luce durante le indagini archeologiche preventive, ricadente nel suburbio dell’antica città di Telesia, circondata da terreni coltivati per la produzione di vino - prosegue il comunicato - e olio; i resti di un santuario dedicato a diverse divinità a Ponte con numerosi e diversificati oggetti votivi.
I nostri suoli sono ricchi di storie da raccontare ed è stato il lavoro di squadra e la dedizione dei funzionari che hanno lavorato nel corso degli anni, Paola Aurino, Antonella Tomeo, Luca Di Franco e Andrea Martelli, che ringrazio sentitamente, che ci spinge con entusiasmo a valorizzare e a restituire queste cruciali tracce storiche - si legge ancora - attraverso una serie di allestimenti. Il primo alla fine del mese di febbraio al nostro Centro Operativo di Benevento, perché è necessario ripensare il nostro modo di rendere accessibile il patrimonio “diffuso” per guardare al futuro con responsabilità”.
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